Una palancola di ferro tra i rottami ritrovati dalla draga nel Valentinis

Bonaventura Monfalcone-26.11.2020 Draga-Canale Valentinis-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-26.11.2020 Draga-Canale Valentinis-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Era una lunga palancola in ferro, una di quelle strutture che una volta infisse nel terreno e connessa con altre formano una parete verticale continua, la struttura metallica sepolta nel fango a oltre due metri di profondità che era stata rilevata con grande allarme durante le analisi di bonifica bellica nel canale Valentinis. Oltre alla palancola erano immersi nella melma ferraglia varia, rifiuti, pneumatici e anche una bicicletta.

La speciale draga chiamata dal Consorzio per lo sviluppo economico del monfalconese che dirige i lavori preparatori al dragaggio e alla futura riqualificazione del porticciolo e dell’area più a nord del Mediterraneo, ha terminato ieri i lavori di dragaggio e pulizia dei fondali. L’imbarcazione era arrivata nel porticciolo giovedì mattina presto e ha terminato ieri. La riqualificazione del punto più a Nord del Mediterraneo prevede l’utilizzo di 4,7 milioni di finanziamento della Regione che dovrebbe consentire di realizzare un punto di accesso dal mare alla città con la riqualificazione della testata del canale.

Quando saranno terminati i lavori di dragaggio potrà arrivare nel cuore della città anche il Delfino verde. Le operazioni di bonifica sono partite a fine ottobre e il cronoprogramma prevedeva una durata di 15 giorni, ma si sono palesati imprevisti. Le operazioni di bonifica subacquea, con un budget di circa 37 mila euro finanziati dalla Regione, sono state affidate alla Ediltecnica di Massa Carrara, azienda specializzata in attività correlate a ordigni e residuati con la localizzazione e neutralizzazione di eventuali pericoli.

L’ultima parte del canale Valentinis in particolare aveva bisogno di un serio dragaggio per togliere soprattutto il fango e i detriti che vengono portati dal canale De Dottori che riversa con l’acqua, alla testa del canale, anche molti sedimenti che negli ani si sono accumulati. Una situazione critica che emerge soprattutto durante il periodo delle maree sigiziali, quelle che hanno una grande variazione del livello del mare lasciando, in caso di bassa marea, spesso le barche in secca. —



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