Una petizione per la luce blu di Monte Grisa

Iniziativa dei fedeli. Domani padre Moro in Tribunale. È accusato di aver mutato il bosco in parcheggio
Lasorte Trieste 12/10/16 - Monte Grisa, Benedizione Statua Mons. Santin
Lasorte Trieste 12/10/16 - Monte Grisa, Benedizione Statua Mons. Santin
Oggi il ritorno in aereo da Fatima, domani l’udienza al secondo piano del Palazzo di giustizia di Foro Ulpiano, per rispondere dell’accusa formulatagli dalla Guardia forestale, per aver «cambiato la destinazione d’uso di area boschiva in area di parcheggio». È un inizio di luglio rovente sotto ogni punto di vista quello che si appresta a vivere padre Luigi Moro, il rettore del santuario di Monte Grisa, che dovrà combattere, nelle prossime settimane, anche su un altro fronte, quello che lo vede contrapposto alla Soprintendenza per l’archeologia, le belle arti e il paesaggio del Friuli Venezia Giulia, che gli ha imposto di chiudere la luce blu che illuminava la croce alzata di recente sulla sommità della chiesa. E per la quale un gruppo di fedeli si appresta a raccogliere le firme.


La priorità è rappresentata dall’udienza di domani: la Guardia forestale, per aver ampliato «senza autorizzazione» l’area destinata a parcheggio nel piazzale sottostante il tempio, gli ha comminato una multa di 2.500 euro, obbligandolo al ripristino della situazione paesaggistica precedente. In ogni caso, domani padre Moro non sarà solo: in aula arriverà accompagnato da una ventina di fedeli. A guidarli sarà Salvatore Porro, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ma in questo frangente nelle vesti di presidente del locale Movimento mariano di preghiera. «Non lasceremo mai solo padre Luigi - ha anticipato ieri Porro - e saremo con lui in aula mentre sarà chiamato a rispondere alle domande del giudice». Intanto fioccano le proteste contro la Guardia forestale: «Abbiamo ricevuto decine di attestazioni di stima e di approvazione per il lavoro di ampliamento eseguito da volontari - ha ricordato Porro - anche perché l’obiettivo è quello di permettere ai portatori di handicap, agli anziani, a chi ha difficoltà a camminare, la possibilità di raggiungere più agevolmente il santuario. Com’è noto - ha precisato il consigliere comunale - il tempio mariano è collocato in cima a un’altura. Molte persone non ce la fanno - ha continuato Porro - perciò ci è sembrato naturale effettuare una sistemazione dello spazio davanti all’ingresso della chiesa per agevolare chi vuole raccogliersi in preghiera». Lo spazio è stato ampliato dopo che i volontari lo hanno pulito da masserizie, vetri, fili di ferro e immondizie, al fine di creare uno spiazzo per far arrivare e manovrare i furgoni e le automobili di persone disabili e in carrozzella che partecipano alle funzioni religiose. Un’operazione che padre Moro e Porro consideravano del tutto lecita. Ma Porro sta organizzando la difesa di padre Luigi anche nei confronti della Soprintendenza: «Abbiamo avviato una raccolta di firme per poter ripristinare la luce blu. Si tratta - ha concluso - del colore del manto della Madonna, perciò non vediamo nulla di strano nell’aver scelto un neon di tale colore per illuminare di notte la croce».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo