Una storia andata avanti 5 mesi tra chiusure e aperture alternate

GRADO. La storia infinita del ponte è, dunque, finita. Da oggi si torna al giugno del 1936 a quando Grado fu collegata ininterrottamente (salvo naturalmente le aperture del ponte per il passaggio di barche) alla terraferma grazie all’allora Ponte Littorio da anni diventato Ponte Matteotti. Allora in un paio d’anni fu realizzato tutto il manufatto, compreso il tratto centrale girevole. Oggi per sostituire solamente quello girevole di 36 metri si è andati avanti circa 5 mesi.
Certo di inconvenienti ne sono capitati davvero tanti, inoltre la burocrazia di un tempo non è quella d’oggi. Dopo che per l’incertezza della durata dell’opera era stato deciso il rinvio da prima a dopo la stagione, il via vero e proprio è avvenuto lunedì 27 novembre quando è stato interdetto il traffico attraverso il ponte. Da quel momento l’unica via d’uscita di Grado per la Bassa friulana è diventata quella attraverso il piccolo e stretto ponte Cucchini. La curiosità maggiore è stata per tutto questo periodo l’apertura delle limitazioni di grandi mezzi di trasporto, tant’è che gli autisti delle corriere di linea sono stati costretti ad utilizzare un apposito telecomando per ogni passaggio. Problematiche, fino all’ultimo giorno, ci sono state per le indicazioni e le deviazioni, carenti e poco evidenti, a detta di tanti. A metà dicembre era stato portato via il primo blocco demolito di cemento del vecchio manufatto. Il 12 gennaio del tratto girevole rimaneva solo il pilone centrale d’appoggio, mentre in cantiere il nuovo manufatto da 130 tonnellate era pronto per il trasporto via mare, imbarcato sul pontone il 18 febbraio ma poi a causa della forte bora non era partito da Fusina (Marghera). Arriato finalmente a Grado il 28 febbraio, dopo 10 giorni era stato installato già nottetempo con un tempo a dir poco inclemente. Il 28 marzo finalmente il collaudo di portata (8 camion carichi dal peso complessivo di 330 tonnellate) e il 30 marzo il ponte era stato riaperto per il periodo pasquale. Poi chiusure e aperture si sono ripetute per i fine settimana e le festività. Da oggi apertura regolare. (an. bo.)
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