«Uno strano via vai lungo quelle scale e ora ci sono dei giacigli nel garage sottostante»

La titolare delle case di riposo Santa Chiara e i residenti ai civici 13 e 15 fra timori ed esasperazione: «A una certa ora non è sicuro passare lì» 
Silvano Trieste 2019-04-02 Via S. Anastasio, la zona della Posta
Silvano Trieste 2019-04-02 Via S. Anastasio, la zona della Posta

le voci

«Viviamo da barricati in casa». Quei pochi residenti rimasti a vivere nel complesso di via Udine ai civici 13 e 15, sono esasperati. Combattono da anni la situazione di degrado che poco ha a che vedere con le loro abitazioni, curate, ben arredate, per le quali pagano affitti importanti. Al 13 c’è anche una casa di riposo dove vivono 20 persone. Per i parenti non è piacevole andarle a trovare passando attraverso quel degrado, e per chi ci lavora, soprattutto al cambio turno serale, i disagi non sono pochi.

A fine 2018, dopo che a settembre anche un’indagine della Procura aveva messo in evidenza una situazione di spaccio in quell’angolo di via Udine, l’amministrazione di quella parte del complesso di proprietà di Bnp Paribas, aveva avviato dei lavori per sistemare delle reti e dei cancelli che isolino i suoi condomini da quell’edificio abbandonato, ma l’opera non è completata. Un intervento avviato a tutela dei residenti, che nel tempo hanno inondato con mail e telefonate di protesta le società incaricate di amministrare gli stabili. «Ho appena telefonato per riferire che nei garage, in un angolo, sono stati portati coperte e materassi – spiega Marisa, la titolare della residenza per anziani Santa Chiara, che si trova al civico 13 –. Non capisco come siano entrati, non è per niente sicuro andare a prendere la macchina a una certa ora». L’imprenditrice racconta dei timori delle sue dipendenti a salire quelle scale nelle ore serali e notturne, visto che non funzionano più nemmeno i lampioni: «Hanno rotto tutte le luci, così da poter fare con comodo i fatti loro, c’è una situazione di degrado e di sporcizia incredibile – testimonia –. Ci siamo accorti che Poste Italiane in questi giorni ha fatto fare dei lavori, abbiamo visto operai uscire con dei sacchi neri da quell’immobile».

Samantha Virgolin è una studentessa, convive con altre universitarie in via Sant’Anastasio. «È risaputo che entrino in quell’immobile – conferma –, soprattutto la sera. Rientrando, si nota spesso uno strano via vai su quelle scale. Non invidio chi abita lì accanto, non deve essere piacevole e mi dicono che la situazione vada avanti da anni. Si vedono anche pasti mono-porzione gettati a terra. Il Silos è a due passi, ora che lo hanno sequestrato forse c’è chi cerca di sistemarsi qua». Riccardo abita nella stessa zona, non vuole venga pubblicato il suo cognome né il numero civico dove vive perché teme brutti scherzi. «Dopo l’operazione della Polizia a settembre, si sperava che le cose si sistemassero – ammette –, invece visto che questa area è nascosta e permette di scappare facilmente all’arrivo delle forze di polizia, lo strano via vai continua. Spesso osservo da lontano e vedo persone che salgono le scale, restano qualche minuto e poi scendono. È evidente ci sia spaccio. Ora che arriva il bel tempo torneranno anche a dormire all’aperto».

Chi abita nei paraggi, i più anziani soprattutto, ha paura. «Io un anno fa sono stata pedinata fino sotto il mio portone di casa – testimonia Alicia, da 30 anni residente con il compagno in zona – e questo solo perché ho osato rinfacciare loro il fatto che stavano gettando a terra le bucce dei pistacchi. Non è una bella situazione, il fatto che abbiano sbarrato gli accessi è positivo, ma d’estate dormiranno all’aperto e il problema si riacutizzerà». —

L.T.

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