@uxilia, dieci anni di vita Mancano soldi per le cure

Aiuti, medicinali e terapie in tutte le parti del mondo. Ora la priorità si chiama Sofia, bimba ucraina di 6 anni: 120mila euro per combattere la leucemia

Duecento tonnellate di cibi, vestiario, medicinali, ausili sono stoccate stabilmente in una ex caserma di Duino Aurisina. Provengono da ogni parte d’Europa e d’Italia. Ogni 15 giorni vengono caricate su container e su nave. E salpano dal porto di Trieste verso la Siria. Raggiungono campi, ospedali e villaggi del martoriato paese, con la collaborazione della Maram foundation che accredita i volontari nel difficile contesto. Ma gli aiuti in generi di prima necessità sbarcano però in tutti i paesi poveri e in guerra, dalla Tunisia all’Afghanistan, all’Iran, all’India. È la straordinaria attività ormai “globale” di “@uxilia”, una “onlus” nata esattamente 10 anni fa e oggi nota e attiva praticamente in tutto il mondo. Che ha fatto battaglie uniche, come quella di salvare i “bambini soldato” in Sri Lanka, feriti e lesionati dalle armi. Di avviare un’attività di microcredito con la creazione di multicolori sciarpe “firmate” dal gruppo di donne che intreccia “il nodo dell’amore”. E che ha introdotto Skype, il videotelefono via Internet, caso unico in Italia, nel carcere di Trieste per far colloquiare genitori in cella con figli e loro insegnanti.

Ma poi ci sono i libri per bambini, i finanziamenti alla ricerca sulle malattie rare, le adozioni a distanza, la costruzione di ospedali, scuole, orfanotrofi, le collaborazioni con Telethon e con la Rai, e concerti “for life” di raccolta fondi, la pubblicazione della rivista “Socialnews” premiata nel 2008 come “miglior giornale che si occupa di problematiche sociali”. Una strepitosa attività presieduta a livello nazionale da uno dei fondatori, il medico triestino Massimiliano Fanni Canelles. Il presidente onorario è Silvio Garattini, il direttore dell’istituto di ricerca farmacologica Mario Negri. Sono 125 i volontari in regione, 500 in tutta Italia, «ma i paesi in cui operiamo sono tantissimi - dice con infaticabile entusiasmo Fanni Canelles che li ha girati tutti di persona -, dai Balcani all’Iraq. Siamo stati fra i primi a mandare un Tir di 10 tonnellate di aiuti alla Bosnia dopo le recenti alluvioni».

Nel compleanno di questo colosso che oggi ha sede a Cividale e non si è mai fatto ingabbiare dalle difficoltà locali, c’è adesso un’urgenza grande. “@uxilia” è riuscita a salvare Sofia, una bimba ucraina di 6 anni, malata di leucemia e senza speranza di guarire nel suo paese. La piccola è guarita, è ancora a Trieste, al Burlo Garofolo, ma le cure devono continuare. I complessi interventi di chemioterapia, la ricerca in ben 39 paesi di un midollo compatibile, il suo trattamento, il trapianto, i ricoveri hanno un costo di 120 mila euro. Nonostante il supporto della Regione e una raccolta fondi, i soldi non bastano. Serve il gesto generoso di qualcuno (informazioni reperibili sul sito della “onlus”).

La storia è veramente particolare. Fanni Canelles un giorno del 2013 ricevette la telefonata di una docente di Ca’ Foscari, che in spiaggia aveva sentito raccontare la storia di una badante ucraina, la cui nipotina era malata a morte di leucemia. La docente aveva casualmente sentito un programma su “@uxilia”, e deciso di cercare aiuto per la sconosciuta donna e per la bimba. «In una sola settimana abbiamo ottenuto il visto, l’abbiamo portata in Italia» dice Fanni Canelles. Mai fermarsi, è la filosofia di base. Ma il segreto va studiato più a fondo...

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