Va all’asta Villa Hecht Fu sede di Fabiani e Galilei

di Laura Tonero
La Provincia vende Villa Hecht. L'immobile di via Ginnastica 53, che fino a un anno fa ospitò la succursale dell'istituto scolastico Galilei, verrà battuto all'asta il 21 luglio. I 1.400 metri quadrati dell'edificio e i 3.300 del parco che lo circonda verranno venduti partendo da una base di 2 milioni di euro. Probabile la sua trasformazione in residenze di lusso.
Sviluppata su quattro piani e con un vasto scantinato, la villa costruita agli inizi del Novecento fu dapprima usata come residenza dall'allora console di Svizzera, e successivamente - nel 1954 - acquisita dal Demanio dello Stato e destinata a uso scolastico. Negli anni '60 ospitò un istituto femminile e in seguito, fino al 1989, divenne la sede dell'istituto per geometri Max Fabiani, oggi collocato in via Monte San Gabriele. «Ora quella struttura è vuota - precisa Maurizio Romano, responsabile dell'area Patrimonio e Sicurezza di Palazzo Galatti - la Provincia ha deciso per l'alienazione dopo che anche la succursale del liceo Galilei ha trovato una nuova sistemazione. Vista la posizione, le caratteristiche e il parco - valuta - è probabile venga acquistata da chi intende destinarla ad abitazioni di pregio».
L'immobile, che dispone di 29 vani un tempo destinati a uffici, aule e laboratori, ricade in una zona definita di «verde privato vincolato». In quell'area sono esclusi dunque nuovi interventi edilizi, nel parco con alberi secolari - e oggi in stato di abbandono - nessuno potrà costruirci case o box auto, mentre l'edificio potrà godere solo di interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e ristrutturazione edilizia.
«La Variante al Piano regolatore 66 - spiega Romano - inseriva l'immobile in zona V6, di verde privato vincolato, mentre con quella successiva, la 118 adottata nel 2009, ricade in zona di verde privato vincolato di pregio e dunque dovrà essere garantita anche la conservazione e la manutenzione delle aree verdi con particolare attenzione alle piantumazioni esistenti ed eventuali elementi d'arredo». Dal giudizio di congruità tecnico-economica redatto dall'Agenzia del Territorio, le condizioni di manutenzione dell'edificio vengono considerate discrete. «Internamente - si legge nella valutazione - i pavimenti in rovere risultano usurati a seguito dell'utilizzo, i serramenti in legno sono ormai superati non essendo dotati di vetri a taglio termico. Le strutture portanti non presentano particolari lesioni o fessurazioni».
Chi acquisterà quell'immobile dunque dovrà procedere a una ristrutturazione totale, sia interna che esterna, prendendo in considerazione i fatti che gli impianti sono a norma ma i bagni sono a batteria in quanto destinati a uso scolastico, che le stanze sono ampie con illuminazione al neon e che per decenni nell’edificio hanno vissuto buona parte della propria giornata migliaia di studenti. «La proprietà - scrive l'Agenzia del Territorio nelle valutazioni - ha ipotizzato la trasformazione dell'edificio in residenze di tipo signorile, con la realizzazione di complessivi 8 appartamenti aventi superfici variabili tra i 90 e i 160 metri quadrati» . La stessa struttura in periodo elettorale ospitava anche le sezioni 44 e 46, oggi trasferite rispettivamente alla scuola Mauro di via dei Cunicoli e alla Divisione Julia di viale XX Settembre, e le 138 e 139 sistemate oggi al ricreatorio Lucchini di via del Biasoletto.
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