Vendita di pesce sul molo Audace stoppata per una data “fantasma”

Nella concessione mancava il giorno preciso di inizio dell’attività. Sugan trasloca vicino all’ex Pescheria
Lasorte Trieste 01/10/19 - Molo Audace, Barca Pescatore, Vendita Diretta Pesce
Lasorte Trieste 01/10/19 - Molo Audace, Barca Pescatore, Vendita Diretta Pesce

TRIESTE. Aveva riscosso da subito un successo al di là delle aspettative con la rivendita di pesce a due passi da piazza Unità. Un’iniziativa - quella avviata a inizio ottobre da Diego Sugan – che aveva trovato fin dal primo giorno l’apprezzamento da parte della cittadinanza la quale, grazie al passaparola, aveva affollato l’area alla base del molo Audace per accaparrarsi le prelibatezze del golfo di Trieste.

L’Autorità portuale, però, nei giorni scorsi ha deciso di revocare al giovane pescatore triestino la licenza per commercializzare il suo pescato a due passi dal salotto buono della città. «Il giorno prima della Barcolana mi chiama la Trieste Terminal Passeggeri comunicandomi – spiega Diego Sugan – che la stessa Autorità portuale li aveva invitati a revocarmi la licenza in quanto le Rive sono adibite solamente all’imbarco e allo sbarco dei passeggeri».

Cambio di rotta, secondo Sugan, derivante da una serie di pressioni provenienti da ambienti esterni all’Authority. «Non so chi sia stato a fare queste pressioni – continua Sugan –, sta di fatto che le pescherie presenti attorno alle Rive non erano molto contente che noi andassimo a vendere il pesce a pochi metri da loro». Ma com’è stato possibile ritirare un permesso già concesso? «Io avevo un contratto – spiega ancora Sugan – della durata di nove mesi. Tale contratto, però, non riportava una precisa data di partenza e una di fine concessione. Particolare al quale io, ingenuamente, non avevo fatto caso, entusiasta com’ero di iniziare questa nuova attività di smercio di pesce “on the road”. Insomma, a me sembrava che tutto fosse a posto così».

A frenare l’entusiasmo di Sugan e dei suoi collaboratori ci ha pensato quindi l’Autorità portuale. E, dopo neanche un mese dall’inizio della sua nuova attività, Diego Sugan ha dovuto trovare un’altra destinazione per il suo peschereccio “Emanuela”. «Noi pescatori possiamo vendere direttamente un massimo pari al 30% del nostro pescato – ci tiene a sottolineare ancora – e per me questo di piazza Unità era solo un modo più divertente per sbarcare il lunario».

Chiusa una porta si apre un portone, un proverbio che vale anche per lo stesso Diego Sugan, il quale non s’è perso d’animo trovando immediatamente una nuova soluzione per la vendita diretta del pescato. «Noi pescatori abbiamo una concessione sulla banchina del molo Pescheria. Da lì nessuno può mandarci via e adesso ricomincerò a vendere là, assieme ad altri colleghi, sempre tra le 8 e le 10 del mattino. Siamo quattro barche – conclude il diretto interessato – e a chi si era affezionato ad acquistare il pesce sul molo Audace chiedo solo di spostarsi di qualche decina di metri».

 

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