Vescovo in sidecar al motoraduno diocesano

È stata un’edizione a ranghi ridotti, con non più di una quindicina di partecipanti, quella di ieri del “Motoraduno diocesano”, l'evento promosso dalla Curia vescovile, in collaborazione con il Moto Club Trieste - allo scopo di creare un momento di amicizia, fratellanza e condivisione fra i tanti bikers, credenti e non credenti, giovani o meno, che vivono a Trieste - e che dedica una particolare attenzione alle persone diversamente abili. La pioggia piuttosto insistente della notte e del mattino ha tenuto lontani, per evidenti motivi, molti dei potenziali partecipanti; il rischio di cadute e l’atmosfera poco invitante per chi ama le due ruote hanno smorzato gli entusiasmi. E così, alle 15.30, ora fissata per il ritrovo, sul piazzale di San Giusto si sono radunati in pochi. Un vero peccato, dopo il grande successo dell’edizione dello scorso anno, la seconda della serie, svoltasi sotto un bel sole con centinaia di partecipanti.
All’appello di ieri hanno risposto il presidente del Moto club, Manlio Giona, con l’immancabile side car, in cui ha fatto accomodare Donatella Lovisato, responsabile provinciale della sezione triestina dell’Associazione nazionale sportivi handicappati fisici (Anshaf) e virtuale rappresentante di tutti i portatori di handicap della città, alcuni motociclisti, fra i quali il cantante triestino Umberto Lupi, a bordo della sua magnifica Moto Guzzi rossa del ’52, esposta poche settimane fa al Salone degli incanti, e un discreto numero di scooteristi. Per arricchire la manifestazione, si sono aggregati alcuni appassionati di auto d’epoca. Si sono così potute ammirare una Fulvia 3, una 124 spider, una Mercedes slk e una Giulietta spider, che hanno fatto da coda al corteo, aperto dalle moto della polizia locale e dei carabinieri.
Il percorso era diviso in due tappe: la prima ha visto il gruppo attraversare la città fra piazza Goldoni, le vie Battisti e Giulia, strada per Longera, da dove i partecipanti sono saliti verso Padriciano, per poi raggiungere Opicina prima di arrivare a Monte Grisa, dove c’era ad attenderli il vescovo Giampaolo Crepaldi. Dal santuario ha avuto inizio la seconda tappa, in discesa lungo la strada del Friuli, con Crepaldi a bordo della side car di Giona, e giù poi sulle Rive per giungere alla destinazione finale, nel piazzale dell’oratorio di Notre Dame de Sion. Nella chiesa il vescovo ha impartito la benedizione a tutti i presenti.
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