Viale, degrado e proteste «Qui serve la polizia»
di Laura Tonero
«La sera ho paura persino di scendere a buttare le immondizie. Qui ormai gira brutta gente». «Mi è successo di trovare il cofano dell’automobile sporco di vomito». Due affermazioni che riassumono un’affermazione: chi risiede in viale XX Settembre da tempo denuncia il degrado della zona. Ma anche un incremento della microcriminalità. Quella strada alberata, oggetto anni fa di una parziale riqualificazione, ha due facce: quella che sorride e si fa forte di nuovi investimenti commerciali; e quella sconsolata che non si capacita di tanta trascuratezza, sporcizia e confusione.
Si comincia da Largo Don Bonifacio e dalla fontana “dei mascheroni” che nel tardo pomeriggio diventa terra di nessuno. «Se osi riprendere quei farabutti che gettano a terra bottiglie, cartacce e sacchetti – testimonia Elvira Piras Bonetti che abitualmente passeggia in Viale – sputano a terra guardandoti minacciosamente e deridendoti».
Dopo le 17 lo slargo tra via Muratti e i volti di Chiozza si trasforma in un ritrovo per giovani con accenti dell’Est europeo. Intorno alle 20 quell’area si svuota e a prendere vita è il tratto che dall’incrocio con via Paduina si sviluppa fino a via Strehler. E l’area sotto la scalinata di via Ireneo della Croce si trasforma in una discarica e in una latrina a cielo aperto.
Specialmente i mercoledì e i venerdì notte chi deve smaltire una sbornia, fare pipì o regolare qualche conto in sospeso punta a quella parte alta della via. «Risse, grida, spintoni,- racconta Emilio Lorenzon, residente in una traversa del Viale – l’atmosfera qui è cambiata, è una bomba ad orologeria».
«Io abito al civico 30 – precisa una signora che preferisce mantenere l’anonimato – da quando hanno aperto il locale Naima su via Rossetti la mia tranquillità è finita. Chiamo le forze dell’ordine ma dopo il loro intervento il problema si ripresenta. Ci hanno vomitato anche sul portone».
Ma Franco Bulli, titolare del locale “incriminato” e del bar Aquedotto aperto al posto del vecchio bar Alex in Viale, non ci sta a prendersi tutte le responsabilità. «Specialmente il mercoledì sera - replica - siamo a nostra volta vittime di questa situazione: subiamo furti e danneggiamenti». Il gestore racconta che molti dei ragazzi che a tarda serata si fermano fuori dai locali del Viale arrivano già muniti di bottiglie di alcolici acquistate in precedenza nei supermercati. Altri si riforniscono ai distributori automatici sistemati lungo il Viale e in via Valdirivo dove chiunque, anche i minorenni, può procurarsi il quantitativo di birra che desidera.
«Bevono e poi più succedere l’imprevedibile – evidenzia ancora il gestore – al punto che proprio nella giornata del mercoledì ho deciso di anticipare la chiusura del Naima dalle 4 alle 2.30. Se potessi terrei addirittura chiuso per evitare problemi – ammette – ma per mandare avanti i locali occorre lavorare, incassare».
Gli stessi gestori dei locali si associano ai residenti rivolgendo un appello alle forze di polizia. «Siano più presenti, ci stiamo più vicino», suggerisce il titolare di una gelateria: «Non si limitino a venire da noi a segnalarci che hanno ricevuto lamentele per la confusione – avverte Bulli – noi spesso non riusciamo a domare la situazione, non abbiamo gli strumenti, un loro supporto potrebbe allontanare chi ha cattive intenzioni».
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