Vienna, la destra xenofoba cresce ma non sfonda

Austria, prime proiezioni: la Fpoe su di 5 punti, i socialdemocratici arretrano di altrettanto confermandosi però prima forza della capitale
Il sindaco di Vienna Michael Haeupl
Il sindaco di Vienna Michael Haeupl

VIENNA. I populisti di destra austriaci della Fpoe, al termine di una campagna elettorale su cui ha influito la crisi dei migranti, hanno aumentato i propri consensi nelle elezioni comunali a Vienna, che comunque resta in mano ai socialdemocratici. Il Partito della libertà austriaco (Fpoe), a oltre un terzo dello scrutinio nelle elezioni per il parlamento della città-Regione di Vienna, avrebbe ottenuto il 30,5% dei voti, con un aumento di 5 punti abbondanti rispetto alle precedenti consultazioni. Nonostante i sondaggi anche dell'immediata vigilia pronosticassero quasi un testa a testa, i socialdemocratici della Spoe si confermano prima forza nella capitale con un 39,5%: scene di esultanza fra i loro militanti anche se il partito è arretrato di 5 punti circa, sempre stando a prime proiezioni. Inoltre,  i verdi con un 11,6% scavalcano il Partito popolare (Oevp, cristiano-conservatore in calo del 4,5% al 9,5%) e possono dunque contribuire mantenere
Vienna la roccaforte di sinistra che è stata fin dalla fine della Seconda Guerra mondiale.

Diversi media sottolineano però che a pesare sul relativo successo dei nazionalisti della Fpoe - il loro miglior risultato elettorale in assoluto - ha influito la peggiore crisi migratoria del dopoguerra: soprattutto tra agosto e settembre, i flussi hanno avuto proprio in Vienna la meta intermedia sulla rotta balcanica che punta alla Germania e i nazional-populisti hanno avuto gioco facile a sottolineare i rischi e negatività della situazione.

Già nei mesi passati la formazione di Heinz-Christian Strache ha ottenuto notevoli successi in consultazioni provinciali sempre a spese dei socialdemocratici e dei centristi. Nella stessa tornata odierna si è votato anche in altri 44 comuni dell'Alta Austria. La valenza politica di «Vienna la Rossa», con i suoi 1,3 milioni di elettori e soprattutto la storica centralità nel sistema paese austriaco, è comunque oggettivamente superiore e va al di là della coalizione rosso-verde del sindaco-presidente regionale Michael Haeupl (Spoe). Il risultato dei socialdemocratici è il peggiore del dopoguerra a Vienna e suona come un campanello di allarme per la Grosse Koalition messa in piedi con i Popolari della Oevp dal dicembre 2008 sotto l'attuale cancelliere Werner Faymann dopo decenni di analoghe collaborazioni.

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