Vietata la tombola “a soldi” E il Centro anziani si ribella

Monfalcone ormai strizza l’occhio a Nova Gorica. Qui non c’è un maxi-casinò ma è ben rimpiazzato da 20 sale da gioco e oltre 1.500 apparecchi tra slot, Vlt e videopoker. Giocare, puntare e scommettere nella città dei cantieri è davvero alla portata di tutti e tutte. O quasi. Le uniche costrette a dover rinunciare a mettere in gioco qualche decina di centesimi (a cartella), sono le signore che frequentano il Centro anziani di via Fratelli Fontanot. A loro la vecchia e tradizionale tombola è stata vietata, a patto che si giochi senza soldi in palio. Ed è scoppiata la rivoluzione.
Insomma, un intrattenimento tradizionale, che da sempre, a casa o nei ritrovi di paese, è stato accompagnato da un modestissimo esborso da ripartire poi tra i vincitori quanto meno della cinquina e della tombola. La pratica dell'”acquisto” delle cartelle però, a rigor di normativa, la configura come gioco d'azzardo, non è mai stata consentita dal Comune, proprietario del Centro anziani, che proprio in questi giorni sta varando un Regolamento sulle sale da gioco e per la prevenzione delle patologie da gioco compulsivo. Al Centro, a dire il vero, qualche richiamo c’era stato: «Guardate che qui non si può giocare a soldi». Ma il “partito” della tombola e quello della briscola e tressette non ci avevano dato troppo peso: «Non sarà mica azzardo questo?», pensavano. In più anche i giocatori, una quarantina ogni giorno, quasi tutte donne, si erano in qualche modo autodisciplinate. Qualche saltuario malumore nasceva per i posti a sedere. Guai occuparne uno già “prenotato”. Tutto è “saltato” però qualche giorno fa, quando una delle partecipanti al gruppo della briscola si è lamentata per una batosta “importante”... 40 euro, tutt’altro che un’inezia per chi può contare solo su una pensione “minima”. Da qui la decisione del direttore del Centro di “sospendere” tombola e briscola. La sfuriata è stata di tale portata da far parlare della vicenda anche all’esterno delle mura del Centro anziani, dove l’amministrazione comunale sperava rimanesse confinata. Tant’è che sulla questione ha chiesto chiarimenti in aula il consigliere comunale della Lega Nord Sergio Pacor.
«Ho un appuntamento con il presidente del Centro anziani in questi giorni per discuterne», si è limitata a rispondere il sindaco Silvia Altran. Da parte dell’ente locale c’è un comprensibile imbarazzo per le possibili conseguenze di tipo legale e amministrativo, che potrebbero coinvolgere chi ha giocato “a soldi”, anche se si tratta di centesimi, ma anche il proprietario della struttura, cioé proprio il Comune.
C’è, però, soprattutto il dispiacere che una vicenda del genere metta in difficoltà un Centro che con i suoi servizi è diventato irrinunciabile per molti anziani, ancora attivi, con i suoi corsi di ginnastica dolce o gli incontri informativi. Il Comune sta ora lavorando per trovare una formula “impossibile” che consenta di giocare a tombola, ma senza denaro di mezzo. Impegno ammirevole. Ma che possa riuscirci non ci crede nessuno.
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