Vigilanza armata anche diurna Nuovo appalto operativo 7 su 7

Incarico a una società coop triestina per 98 mila euro, la metà sono soldi regionali Bagatto: «Ottimizzati i costi e implementati i servizi». Mancano 8 vigili in pianta
Bonaventura Monfalcone-15.01.2020 Nuovo drone e furgone-Polizia municipale-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-15.01.2020 Nuovo drone e furgone-Polizia municipale-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Dal 7 gennaio un nuovo soggetto, la Sorveglianza notturna e diurna di Trieste, tiene d’occhio strade ed edifici monfalconesi, ma non solo. Nell’esigenza di «ottimizzare i costi e implementare i servizi» (così ha detto il comandante e dirigente Rudi Bagatto) l’amministrazione comunale ha infatti affidato unicamente a questa realtà l’incarico fino a prima prestato da altre due imprese. Con una novità: se prima la vigilanza privata armata era presente solo la notte, ora lo sarà anche in fascia diurna, inoltre con un rafforzamento dei controlli in aree più periferiche della città.

Si tratta di una società cooperativa di guardie giurate, sorta nell’immediato dopoguerra allo scalo marittimo giuliano per fronteggiare con il guardianaggio le esigenze dell’allora Autorità portuale di controllo su merci, magazzini e immobili. L’appalto assegnato dall’ente attraverso la Cuc, Centrale unica di committenza, ammonta a 98 mila euro lordi. Risorse attinte dai fondi regionali per la sicurezza, con legge di stabilità (50 mila euro, più 48 mila affiancati dall’ente), stanziati dall’assessore regionale leghista Pierpaolo Roberti e nel capitolo accessibili a comuni con almeno 20 mila abitanti, dunque extra capoluoghi. Nel 2019 l’amministrazione aveva posto a bilancio la medesima cifra per la vigilanza notturna, senza però disporre dei quattrini regionali che ora invece le consentono di raddoppiare il servizio, cioè estendere l’attività alle altre ore. Si tratta però di «un servizio integrato», come puntualizza il sindaco Anna Cisint, quindi dettato dalla criticità di un organico della Polizia locale ancora sottodimensionato («20 agenti in servizio anziché 28 da pianta») e un «numero di ore-lavoro dei dipendenti inferiore al necessario per un territorio come Monfalcone». Concorsi sono comunque in itinere per sopperire alla carenza. A bandi conclusi, la situazione potrebbe dunque cambiare e non rendersi necessarie le attuali misure, dopo una valutazione con Bagatto. Si potrebbe prefigurare il mantenimento delle prestazioni private nel solo intervallo notturno.

Pertanto se l’anno scorso il Corpo vigili notturni srl di Tavagnacco operava (armato) dalle 22 alle 2 e la ditta Alexa (senza guardie con pistola) dalle 19 alle 22, dal 7 gennaio la Sorveglianza notturna e diurna è attiva nei rioni e nei parchi dalle 8 alle 12, dalle 19 all’1 in forma fissa su tutto il territorio comunale, dall’1 alle 5 in modalità itinerante su alcuni comuni del mandamento e nuovamente dalle 5 alle 6 a Monfalcone. «Il Comune – così Cisint – ha voluto una presenza costante nei quartieri periferici, 7 giorni su 7. Un servizio integrato che si affianca al vigile di quartiere, all’unità mobile e alle pattuglie esterne della Polizia locale». «Siamo i primi – conclude – a dire che la sicurezza è prerogativa delle forze dell’ordine, ma in assenza di risorse o mezzi anche l’ente può dare un supporto. Sammito non deve fare battaglia al Comune che, pure di recente con il drone, cerca di mettere a disposizione strumentazioni moderne alle polizie. Voglio vedere se ora, con il Cpr, si aumenteranno gli organici delle forze dell’ordine: queste, caro Sammito, sono le lotte da portare avanti, non contro di noi, che come amministrazione veniamo presi ad esempio dal Questore per i regolamenti di Polizia urbana, copiati ora da altri comuni». –



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