Vigili e staff del sindaco i più presenti a Palazzo
I tassi di assenza in Comune di Trieste? «Assolutamente fisiologici per una grande amministrazione datoriale come la nostra». Michele Lobianco promuove il comportamento dei dipendenti del municipio. «Nessun furbetto, nessun fannullone», assicura osservando la fotografia pubblicata nella sezione amministrazione trasparente del sito istituzionale.
Il report
I dati arrivano a ottobre dell’anno scorso, mese nel quale la media di assenze è del 16,81%. Decisamente peggio era andata ad agosto (35,21%) e a settembre (22,22%), due mesi però estivi e dunque con legittime mancate presenze causa ferie (la statistica è comprensiva anche di malattia, permessi, aspettativa e congedo obbligatorio).
I tassi di assenza
A confrontare gli stessi tre mesi dell’anno precedente non si registrano particolari differenze. Ad agosto 2015 il tasso di assenza medio in Comune a Trieste (35,62%) era stato leggermente superiore (+0,41%), mentre a settembre (22,20%, -0,02%) e a ottobre (15,45%, -1,36%) si erano avute più presenze del 2016. La classifica interna
Undici complessivamente le aree monitorate, con oscillazioni che dipendono dal numero delle persone inserite nei diversi uffici. I più assenti nel mese di agosto 2016? Gli addetti di educazione, università, ricerca, cultura e sport che hanno approfittato della pausa delle attività per andare in ferie (52,82% il tasso d’assenza, calato al 14,86% e al 15,55% nei due mesi successivi). A settembre i più assenti sono invece stati i dipendenti dei servizi di amministrazione (28,76%), a ottobre i colleghi dell'area risorse umane e servizi al cittadino (24,13%).
I più “zelanti”
Dall’altra parte della classifica i più presenti: ad agosto 2016 i lavoratori del gabinetto del sindaco (75,87%), a settembre quelli dell’area educazione (85,14%), a ottobre ancora quelli del gabinetto del sindaco (91,15%). Nella “pattuglia” dei dipendenti mediamente più ligi rientrano poi i vigili urbani. Nell’ultimo mese monitorato (appunto ottobre 2016) gli operatori della Polizia locale hanno fatto registrare un tasso di assenza di poco superiore al 12%, una delle soglie più basse dell’intera macchina municipale.
L’assessore
«In Comune lavorano 2.643 persone, un gruppo che risponde al meglio a un’amministrazione multiservizi», commenta Michele Lobianco sottolineando le specificità della professione di dipendente comunale in una città come Trieste e promuovendo dunque la serietà del personale. Per poter mantenere un assetto ottimale, aggiunge, «è però fondamentale anticipare il fenomeno dei pensionamenti e provvedere a rinforzare l’organico quando si presenta la necessità».
Le nuove assunzioni
Il riferimento è al nuovo piano occupazionale che, entro l’anno, metterà in agenda l’inserimento di una sessantina di risorse umane, in primis 25 amministrativi. «Chiameremo tutti quelli che servono per assunzioni mirate - conferma l’assessore -. In una prima fase verificando la mobilità all’interno del comparto unico, poi eventualmente avviando una stagione di concorsi».
I certificati di malattia
Stando all’Osservatorio Inps (che fotografa la situazione al 2015) i certificati di malattia presentati in provincia di Trieste nel settore pubblico sono stati 35.916, un aumento del 6,1% rispetto al 2014. Nel privato si è invece toccata quota 48.915 (+5,4% sul 2014). Trieste risulta la più virtuosa delle province. Nel pubblico, infatti, crescono di più Udine (+10,4%), Pordenone (+7,5%) e Gorizia (+6,5%), così come nel privato (Udine e Gorizia +7,6%, Pordenone +7,4%). Nello stesso Osservatorio è emerso che il lunedì è il giorno peggiore per la salute anche dei triestini.
Il raffronto regionale
Gli eventi di malattia in provincia nel primo giorno della settimana del 2015 sono stati 10.243 nel privato (il 30,1% dei 34.082 complessivi) e 8.568 (30,9% del totale) nel pubblico. Più o meno le stesse percentuali per i lunedì con il termometro anche in provincia di Gorizia (31,6% degli eventi nel privato, 31,9% nel pubblico), Udine (33,4% nel privato, 31,9% nel pubblico) e Pordenone (33,9% nel privato, 31,6% nel pubblico).
I dati nazionali
A livello nazionale, sempre nel 2015, i giorni di malattia sono stati quasi 111 milioni (+2,1% sul 2014) con percentuali molto diverse tra pubblico e privato. Nel pubblico si sono contati 32,5 milioni giorni di malattia (quasi 11 in media per dipendente) con una crescita del 3,3%. Nel privato i giorni persi per malattia sono stati 78,4 milioni (poco più di 6 per dipendente) con una crescita dell'1,6%.
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