Vincere il tumore al seno Un drago sale a bordo con Andos e le Maldobrie

Quella di pagaiare è una sfida, con diversi supporter, indicata per le donne che hanno subito un’operazione proprio grazie al linfodrenaggio naturale 
Bonaventura Monfalcone-21.10.2018 Dragon Boat-Canottieri Timavo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-21.10.2018 Dragon Boat-Canottieri Timavo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Anche questa è una storia di mare e di terra, come una delle celeberrime “maldobrìe”, i racconti in dialetto istro-veneto della coppia di commediografi triestini Carpinteri e Faraguna ambientati al tempo dell’impero austro-ungarico. E quindi Maldobrie, il nome che hanno voluto dare all’equipaggio e che deriva dalla loro passione per la lettura di questi testi, è assolutamente pertinente. È la nuova sfida delle associate dell’Andos di Gorizia, che con il supporto della Canottieri Timavo, dell’associazione Komen Italia, del Comune di Monfalcone, del Coni regionale e di altri enti, iniziano l’avventura del Dragonboat, presentata ieri in via Agraria nel corso della tradizionale festa sociale di fine stagione dello storico sodalizio biancoblù.

«Pagaiare è un’attività che aiuta enormemente il linfodrenaggio naturale, e dunque particolarmente indicata per le donne operate al seno – racconta Alessandra Fiorini, vicepresidente dell’Andos e responsabile dell’attività – siamo arrivate alla Timavo in aprile e abbiamo trovato da subito grande disponibilità. Abbiamo iniziato con le canoe fluviali, poi è nata l’idea Dragonboat e in pochi mesi l’abbiamo realizzata grazie a diversi contributi. Trovare una tale barca (l’equipaggio è composto da 20 atleti, un timoniere e un tamburino, ndr), che stimola anche l’intesa di gruppo, non è stato facile, ma ora ce l’abbiamo e abbiamo intenzione di partecipare anche a qualche gara ufficiale». Per la prima uscita le “Maldobrie” hanno avuto ospite in barca il sindaco Anna Cisint, che da sportiva qual è non si è tirata indietro per rinforzare l’equipaggio. «Questa nuova esperienza dimostra come esista una relazione importante e speciale tra lo sport e le associazioni del territorio – dice il sindaco – un grazie a una società come la Timavo che dimostra tale sensibilità e che si mette a disposizione per regalare un percorso un po’meno difficile a persone che vivono situazioni anche drammatiche».

Al sindaco hanno fatto eco il presidente della Canottieri, Lorenzo Lorenzon, il presidente del Coni regionale, Giorgio Brandolin, e la presidente dell’Andos Rosa Benedetic che ha ricordato come il gruppo del Dragonboat sia in realtà aperto a tutte le donne, non solo quelle che escono da questo genere di operazioni, perché al recupero psicofisico deve associarsi l’idea di prevenzione, e da questo punto di vista l’attività sportiva, e a maggior ragione lo screening, al centro del discorso della presidente che ha invitato le donne a farlo anche in giovane età, è vitale. Nella giornata di festa della Canottieri Timavo non potevano mancare le citazioni per gli atleti che hanno costruito una stagione da sogno non solo per la società, ma per l’intero mondo sportivo monfalconese. Presente Stefania Buttignon, che in estate ha riportato un titolo iridato in città, da campionessa del mondo nel doppio Under 23. Recentemente la Timavo ha conquistato anche il titolo italiano nella specialità dell’otto, un tricolore che in questa particolare gara, ha ricordato con orgoglio il presidente Lorenzon, mancava in via Agraria da qualcosa come 64 anni. Attività benefiche, risultati e un numero di tesserati in costante aumento (al successivo pranzo hanno partecipato ben 240 persone): l’ideale per arrivare al centenario della società, tra poco più di un anno. —



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