Zara, abusi e violenze in famiglia: in cella

ZARA. È finito in carcere dopo che per anni aveva abusato della figlia maggiore, compiendo ripetuti atti di violenza contro la consorte e gli altri figli. Nei confronti del mostro di Zara, del “Fritzl zaratino” come è stato definito, la locale procura ha disposto l'apertura di un'inchiesta, mentre per l'uomo - di circa 45 anni - è stata disposta una carcerazione preventiva di 30 giorni.
Emergono particolari raccapriccianti. La sventurata ragazza aveva partorito - ancora minorenne - un figlio, e sono in molti a credere che il padre del bambino sia proprio l’uomo in questione. Ma ciò che più sta tormentando l’opinione pubblica è che il bruto era stato più volte denunciato alla polizia e al locale Centro per l'assistenza sociale.
Sono stati sempre i vicini di casa a rivolgersi a forze dell'ordine e operatori sociali, segnalandone il comportamento violento e pericoloso e facendo capire il rapporto che aveva con la figlia maggiore.

Ebbene, nessuna delle competenti istituzioni ha fatto qualcosa di concreto in tutto questo periodo e anzi in diverse occasioni la polizia ha persino denunciato per violazione della quiete e ordine pubblici quegli inquilini che si opponevano all'aggressività e alla brutalità del loro vicino.
La svolta è arrivata quando un paio di settimane fa una delle figlie ha denunciato il genitore alla polizia, raccontando quanto accadeva nella famiglia, che abita in pieno centro a Zara. La giovane si era confidata con il suo fidanzato e questi l'aveva incoraggiata a rivolgersi al dipartimento di polizia. Solo a quel punto sono scattate le manette ai polsi del mostro, sospettato di cinque reati tra cui incesto, violenze sessuali e in ambito familiare e violazione dei diritti dei bambini. Secondo gli esperti, la pena unificata dovrebbe arrivare fino a 10 anni di reclusione.
Una vicina di casa, che ha voluto mantenere l'anonimato, si è scagliata non solo contro la polizia e il centro per l'assistenza sociale, ma anche contro la madre della vittima: «È lei la principale colpevole. Sapeva tutto, non ha fatto niente».
Va rilevato che anche dalla scuola elementare frequentata dai figli dell’uomo era partita una denuncia dopo che uno dei ragazzini si era presentato in classe con numerose ustioni sul corpo. Alla questura hanno preferito non commentare la vicenda, mentre la direttrice del predetto centro, Vesna Burcul, ha rilevato che la sua istituzione ha fatto tutto quanto il possibile. Troppo poco, evidentemente.
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