Zecca e morbo di Lyme: come riconoscere un’eventuale infezione
TRIESTE
Azienda sanitaria in prima linea nella Giornata mondiale sul morbo di Lyme, in occasione della quale l’Associazione Lyme Italia ha organizzato un evento di sensibilizzazione ora caricato su Fb, cui è intervenuta la dottoressa Katiuscia Nan, responsabile dell’Ambulatorio Lyme della Clinica Dermatologica dell’Asugi gestita dalla professoressa Iris Zalaudek. La borreliosi di Lyme, è stato spiegato, può determinare un’infezione a carico di cute, articolazioni e diversi altri apparati, e può essere trasmessa all’uomo alla fine del “pasto” ematico della zecca, attraverso il rigurgito. Per questo motivo la zecca deve rimanere attaccata a lungo, si ritiene almeno 24 ore, prima che avvenga la trasmissione. Il morso è indolore. La borreliosi si manifesta entro 30 giorni dopo il morso di zecca infetta, con una chiazza omogenea di color rosso, oppure costituita da anelli concentrici, che si allarga. Un adeguato trattamento antibiotico è risolutivo. Chi frequenta il Carso dovrebbe indossare indumenti possibilmente di colore chiaro. Nei bambini è indicato anche l’uso di un cappello. Utili i repellenti di Dietiltoluamide (Deet) sulla cute, o Permetrina all’1% per i tessuti. Una volta a casa il corpo va controllato: attenzione, nei bambini, alle zone vicine a orecchie e nuca. In caso di zecca, essa va rimossa con pinze adeguate (in commercio), ruotando delicatamente e tirando. Quindi bisogna disinfettare la zona. È controindicato l’utilizzo di creme, olii e altre sostanze, in quanto vi è un alto rischio che rigurgiti e quindi trasmetta batteri se infetta. Importante poi monitorare attentamente la zona: se compare dopo 7-30 giorni una lesione che si allarga va contattato il medico.—
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