Zero compensi e niente vacanze: il duro mestiere della “gattara”

I referenti di colonie feline, tutti rigorosamente volontari, sono tenuti a nutrire i mici, a pulire i loro spazi e a catturarli per farli sterilizzare  

TRIESTE “Gattara” con un termine un po' meno ufficioso, “referente di colonia felina” per usare l’espressione ufficiale: è la persona che, in quanto volontaria - a titolo gratuito, quindi - dedica il proprio tempo a prendersi cura dei gatti randagi riuniti in colonie, aggregazioni sociali di vari esemplari. Secondo la legge, un gruppo composto da almeno due gatti può considerarsi una colonia e il Comune è obbligato a tutelarlo.

Un volontario referente della colonia felina è tenuto a catturare i gatti per rendere possibile la loro sterilizzazione e per schedarli, identificando ogni singolo esemplare. Ogni variazione nella colonia va notificata al Comune. Inoltre questa figura è incaricata di nutrire i mici, distribuendo sia il cibo, preferibilmente secco, a orari regolari sia contenitori con acqua pulita. Deve sempre mantenere pulita l’area della colonia, evitando di lasciare dietro di sé restituì o contenitori e può accedere a zone private per alimentare gli animali solo se è in possesso di un’autorizzazione.

Ogni cittadino può regolarizzare il suo servizio come referente di colonia felina presso il Comune e così ricevere dei contributi e delle tutele legali. Presentando domanda all'Ufficio Anagrafe Animali d'Affezione mediante un modello, si dichiara la propria responsabilità nelle mansioni che verranno effettuate; entro 30 giorni viene rilasciato l’attestato di volontario referente di colonia felina e il tesserino di riconoscimento. —


 

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