«Zoran torna finalmente a casa»

L’opera del regista Matteo Oleotto a Gorizia nella trasposizione teatrale di Andrea Collavino
Di Francesco Fain
Italian director Matteo Oleotto (L) and actor/cast member Giuseppe Battiston pose for photographs during the photocall for the movie 'Zoran, il mio nipote scemo' (Zoran, my nephew the idiot), in Rome, Italy, 28 October 2013. The movie will be released in Italian cinemas on 31 Ocyober. ANSA/CLAUDIO ONORATI.
Italian director Matteo Oleotto (L) and actor/cast member Giuseppe Battiston pose for photographs during the photocall for the movie 'Zoran, il mio nipote scemo' (Zoran, my nephew the idiot), in Rome, Italy, 28 October 2013. The movie will be released in Italian cinemas on 31 Ocyober. ANSA/CLAUDIO ONORATI.

«Zoran torna a casa, dove tutto è cominciato».

Usa queste parole il regista goriziano Matteo Oleotto per presentare una sorta di trasposizione teatrale del suo film. Martedì 17 novembre, per una serata speciale alle 20.45 al teatro comunale Giuseppe Verdi, andrà in scena la nuova produzione della Contrada, in collaborazione con il Dramma italiano di Fiume: “Zoran e il cane di porcellana” scritto da Aram Kian e Andrea Collavino che ne cura anche la regia.

Lo spettacolo, che ha debuttato lo scorso giugno al Tnc Ivan de Zajc con grande successo e ha girato in tournée in Slovenia e Croazia, dopo una serie di repliche al Teatro Bobbio di Trieste, arriva ora a Gorizia.

In “Zoran e il cane di porcellana” ritroviamo i personaggi del film Zoran il mio nipote scemo di Matteo Oleotto, ma visti prima dei fatti accaduti nel film.

«Zoran è uno spettacolo fresco, divertente e commovente, che sa conquistare con la sua semplicità la parte più autentica dell’animo umano. Al centro della vicenda c'è sempre lui, l'adolescente tenero e un po’ “strambo” che tutti conosciamo», sottolinea Matteo Oletto.

Chi è questo ragazzo con gli occhiali troppo grandi per il suo viso che si esprime in un italiano buffamente forbito per la sua età? Cosa faceva prima di arrivare dallo zio Paolo Bressan? Quali erano i rapporti con la nonna Anja che lo aveva accudito? Tante domande a cui verrà data risposta assistendo allo spettacolo teatrale in scena mercoledì al “Verdi”.

Lo spettatore, infatti, potrà entrare nel mondo di Zoran che lo vedrà barcamenarsi tra amori adolescenziali e angosce da adulti. Un allevamento di struzzi, un dottore molto presente, dei vicini di casa con dei conti in sospeso e anche qualche relazione amorosa da decifrare movimenteranno, e non poco, le sue giornate, aiutandolo inevitabilmente a fare qualche passo in più verso la maturità.

Questi, in soldoni, sono gli ingredienti di uno spettacolo che svelerà anche il retroscena della comparsa del cane in porcellana che ritroviamo nel film di Oleotto che tanto successo ha avuto al botteghino.

Scritto da Aram Kian con la collaborazione drammaturgica di Andrea Collavino e la supervisione ai testi di Matteo Oleotto, lo spettacolo conta sulla regia di Andrea Collavino.

A dare vita ai personaggi della vicenda oltre ad Eugenio Allegri, Elvia Nacinovich, Maurizio Zacchigna, Stefano Bartoli, Mirko Soldano, Rosanna Bubola e Giuseppe Nicodemo.

Le scene sono firmate da Stefano Katunar, i costumi da Manuela Paladin Sabanovic e il disegno luci da Bruno Guastini.

«I biglietti per lo spettacolo si possono acquistare presso il teatro Verdi di Gorizia dal lunedì al sabato dalle 17 alle 19. Per informazioni e prenotazioni è disponibile il numero di telefono 0481 383602», si legge in un comunicato stampa.

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