A Trieste Mederos, la magia del tango con quattro fisarmoniche
Giovedì e domenica al Teatrino Basaglia il concerto del compositore con gli strumentist

«La mia vita è una resurrezione continua», ha detto di sé un giorno. In giro «c’è tanta di quella musica ancora non scritta che mi sta aspettando...». Detta in spagnolo, e con in più l’accento di Buenos Aires, la frase fa ancora più effetto. «Una ressureccion permanente»: sta in questa percezione il segreto dell’entusiasmo che all’età di 85 anni alimenta la creatività e l’energia – inesausta - di Rodolfo Mederos. Compositore ed esecutore di tango tra i più famosi del mondo, l’argentino sarà a Trieste giovedì e domenica prossima (in entrambe le date alle 21) al Teatrino Basaglia di San Giovanni) assieme a uno specialissimo quartetto di fisarmoniche di casa nostra.
Si tratta del “4 Bellows 4 Tales” - Quattro mantici quattro racconti – composto da Stefano Bembi, Zoran Lupinc, Maurizio Marchesich e Imad Saletović, quattro “diavoli” professionisti capaci di spaziare da Mozart a Piazzolla e dal barocco alla musica moderna e che, nel nostro concerto, seguiranno Mederos in un viaggio raffinato tra il tango della “guardia vieja” e quello nuovo, ibridato dal jazz e dal rock, per non parlare delle musiche dei rioni di Buenos Aires. I quattro giocheranno con strumenti diversi: quattro fisarmoniche, ma anche quattro storie personali e quattro sensibilità musicali differenti, che vanno dall’etnico-klezmer alla scuola mitteleuropea della diatonica.
Gli strumentisti suoneranno combinandosi in diverse formule, che vanno dal formato “band” al “duo” all’assolo. Nel programma: “Yo soy Maria”, “Oblivion” e “Adios Noniño” di Astor Piazzolla, l’uomo che ha rivoluzionato il tango; “Nunca tuvo novio” di Augustin Bardi; poi l’immancabile grande classico Carlos Gardel, con “Volver”, “Soledad”, “Cuesta abajo”, “Mi Buenos Aires querido”, “Melodia de Arrabal”, “Sus ojos se cerraron”, “Por una caveza” e “El dia que me quieras”. Il tutto con un intermezzo napoletano di Carlo Alberto Rossi: “Na voce, ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna”.
Rodolfo Mederos è un rinomato bandoneonista, compositore e arrangiatore argentino, nato il 25 marzo 1940 a Buenos Aires. È conosciuto per la sua attività musicale, che comprende anche la fondazione del gruppo sperimentale Generación Cero e la sua partecipazione a diverse incisioni discografiche.
Mederos, nato a Buenos Aires, ha studiato all'Università di Córdoba e ha preso ispirazione da Astor Piazzolla. A 20 anni, ha formato l'Octeto Guardia Nueva e ha avuto l'opportunità di suonare come gruppo di apertura per un concerto di Piazzolla a Córdoba, evento che lo ha spinto a trasferirsi a Buenos Aires per dedicarsi alla musica.
Negli anni, ha vissuto a Cuba e in Francia e ha fondato il gruppo sperimentale Generación Cero in Argentina. Nel 1967 si è trasferito a Parigi, ma in seguito è tornato in Argentina, dove ha continuato la sua carriera musicale. È considerato uno degli ultimi grandi maestri del tango della generazione degli anni '40 e un appassionato pedagogo, capace di trasmettere l'essenza del tango. Mederos parteciperà a concerti in Svizzera, invitato da Jens Biedermann e Matías Lanz, e anche a Trieste, in Italia. Rodolfo Mederos è celebre per aver partecipato come attore a “A dos aguas” (1987), “El último bandoneón” (2005) e “Sus ojos se cerraron y el mundo sigue andando” (1997). —
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