Addio a Ernst Nolte lo storico tedesco contestato a Trieste

BERLINO. È morto a Berlino, dopo una breve malattia, lo storico tedesco Ernst Nolte. Aveva 93 anni. Nato a Witten l'11 gennaio del 1923, allievo di Martin Heidegger, 30 anni fa aveva innescato l'Histo...
Di Edoardo Marchi
Foto Lasorte Trieste 15/12/06 - Ernest Nolte - Storico
Foto Lasorte Trieste 15/12/06 - Ernest Nolte - Storico

BERLINO. È morto a Berlino, dopo una breve malattia, lo storico tedesco Ernst Nolte. Aveva 93 anni. Nato a Witten l'11 gennaio del 1923, allievo di Martin Heidegger, 30 anni fa aveva innescato l'Historikerstreit, la «controversia degli storici» in cui la sua tesi - accolta da indignazione e seguita da un lungo dibattito - era che Adolf Hitler e il nazismo fossero solo una reazione alla «minaccia esistenziale» rappresentata per la Germania dalla rivoluzione russa. Fino alla pensione aveva insegnato alla Freie Universität di Berlino.

di EDOARDO MARCHI

Invitato a Trieste dal Comune il 9 novembre del 2009 per parlare dei vent’anni dela caduta delo Muro di Berlino, Ernst Nolte era stato pubblicamente contestato all’Auditorium del Museo Revoltella da un gruppo di studenti. L’urlo di «fuori il nazista» si era levato da un gruppo di contestatori proprio all’inizio dell’incontro. Meglio era andata in un altro incontro con lo studioso tedesco. Nel 2001, la Fondazione Liberal di Ferdinando Adornato lo aveva chiamato tra gli ospiti delle Giornate del pensoero filosofico. Tra gli ospiti c’era anche il filosofo francese André Glucksmann.

Nolte è stato «uno dei più importanti e controversi storici della sua generazione», scrivono diversi media tedeschi fra cui il settimanale progressista “Die Zeit” e il quotidiano conservatore “Frankfurter Allgemeine Zeitung” annunciando la morte avvenuta in una clinica di Berlino. Nolte assurse alla fama nel 1986 con un articolo dal titolo «Il passato che non vuole passare» pubblicato il 6 giugno di quell'anno dalla Faz. «L'arcipelago Gulag è nato prima di Auschwitz», ricordò Nolte chiedendo retoricamente: e quindi «il genocidio di classe dei bolscevichi non era il “prius” logico e fattuale del genocidio di razza dei nazionalsocialisti?». Minacciata di annientamento per la possibile estensione della Rivoluzione, la Germania avrebbe reagito sterminando gli ebrei, considerati all'epoca i fondatori del regime comunista. L'articolo, in cui lo storico tedesco anticipava uno dei temi centrali del saggio “La guerra civile europea” dell'anno dopo, comunque portò a un «intenso confronto sul nazionalsocialismo in Germania», ricorda la Faz. A dare il là alle critiche, con una sua risposta proprio sulla Zeit, fu Jürgen Habermas: il filosofo, storico e sociologo tedesco nel solco della “Teoria critica” della Scuola di Francoforte di Adorno e Marcuse, sostenne che chi pone il gulag prima di Auschwitz relativizza sia l'unicità dell'Olocausto sia la barbarie rivolta al passato del nazismo (e insulta l'approccio umano del socialismo). Ancora nel 2006 Nolte, in un'intervista alla Welt, spiegò di aver voluto evitare di ridurre la storia tedesca al nazismo e di averla voluta inserire in un quadro più ampio. Il suo tentativo era stato accompagnato da numerose contestazioni nelle università per le posizini definite revisioniste e negazioniste (nel parcheggio della Freie Universität di Berlino gli fu anche bruciata una macchina) e altrove (nel '94 subì un'aggressione fisica andando a una conferenza nella ex-Berlino est).

Allievo di Heidegger, specializzatosi a Friburgo con Eugene Fink con una tesi di dottorato su Karl Marx, Nolte ottenne una cattedra a Marburgo e fino alla pensione insegnò alla Libera università di Berlino. Lo storico era figlio di un preside scolastico. Il suo lavoro scritto per ottenere la cattedra, «Il fascismo nella sua epoca» del 1963 pubblicato in Italia tre anni dopo col titolo “I tre volti del fascismo”, rimane una delle sue opere più importanti.

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