Cecilia Alemanni è la prima donna italiana a dirigere la Biennale

VENEZIA. È Cecilia Alemani il nuovo direttore del settore Arti Visive della Biennale, con l’incarico di progettare e curare la prossima 59.a Esposizione. Lo ha deciso il cda della Biennale di Venezia, ritenendo «non più procrastinabile l’attribuzione dell’incarico di Direttore del Settore Arti Visive per l’immediato avvio della progettazione della 59.a Esposizione Internazionale d’Arte 2021 (negli anni precedenti l’incarico veniva dato poco dopo la chiusura della precedente edizione)». Alemani ha all’attivo numerose mostre su artisti contemporanei, è responsabile e capo curatore di High Line Art, programma di arte pubblica della High Line, il parco urbano sopraelevato costruito su una ferrovia abbandonata di New York, nonché già curatrice del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2017.

«È un grandissimo onore poter assumere questo ruolo in una delle istituzioni italiane più prestigiose e riconosciute al mondo – ha detto –. Come prima donna italiana a rivestire questa posizione, capisco e apprezzo la responsabilità e anche l’opportunità offertami e mi riprometto di dare voce ad artiste e artisti per realizzare progetti unici che riflettano le loro visioni e la nostra società». Il cda ha confermato per il 2020 Ivan Fedele quale direttore del Settore Musica. Ha approvato un nuovo programma della sezione «Venezia Classici» del Settore Cinema, che prevede quale attività permanente la realizzazione, nel periodo primaverile, di rassegne di film classici restaurati, quale estensione di «Venezia Classici».

«La scelta di Cecilia Alemani come curatrice - ha commentato il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini - conferma la capacità di visione della presidenza di Paolo Baratta che, nell'affidare per la prima volta a una donna italiana l'intera progettazione artistica, prosegue nell'opera di innovazione e rilancio di una delle più importanti istituzioni culturali incrementandone il già notevole prestigio internazionale». —

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