Cineteca del Friuli, 40 anni di cinema

Il 26 febbraio del 1977 sette giovani appassionati cominciarono ad archiviare film

GEMONA. Si celebrano quest'anno i 40 anni della Cineteca del Friuli, un'avventura cominciata fra le macerie del terremoto. Il 26 febbraio 1977, a pochi mesi dalle scosse che fra maggio e settembre del 1976 distrussero Gemona e buona parte dell'Alto Friuli, sette giovani cinefili gemonesi - Giuliana Fabiani, Renato Gennaro, Livio Jacob, Paolo Jacob, Piera Patat, Flavio Rossi e Maria Sangoi - firmarono l'atto costitutivo del cineclub Cinepopolare, che sarebbe presto diventato La Cineteca del Friuli.

Il cineclub aveva l'ambizioso obiettivo di restituire una sala cinematografica alla città. Si organizzò una raccolta fondi fra i visitatori del distrutto centro storico, si diffuse un appello via stampa (Tullio Kezich ed Ettore Scola furono fra i primi a rispondere) e agli Incontri Cinematografici di Monticelli Terme che si tenevano a primavera Piera Patat lesse un comunicato che si concludeva con una richiesta di sottoscrizione. Si impegnò in una raccolta fondi anche una volontaria della Val d’Aosta, Giorgina Momigliano. I pochi milioni di lire messi insieme non erano sufficienti alla costruzione di un cinema ma, grazie ai preziosi consigli di Angelo Humouda (il fondatore e allora direttore della Cineteca Griffith di Genova, presente a Monticelli, era arrivato in Friuli nell'estate del 1977 armato di 100 pellicole, schermo e proiettore per le proiezioni nelle baraccopoli), la somma fu utilmente impiegata nell'acquisto sul mercato americano di una serie di film delle origini (fratelli Lumière, Méliès, Edwin S. Porter, Thomas A. Edison, D.W. Griffith, Mack Sennett, Max Linder, André Deed, Ferdinand Guillaume), con i quali si organizzarono proiezioni e lezioni di storia del cinema nelle scuole, gettando così le basi della Cineteca.

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