Da Contovello a Barcola, il lato “carsico” del mare

TRIESTE È la provincia più minuscola d’Italia, ma disseminati lungo il ciglione carsico, da ovest a est, ci sono ben tredici porticcioli. Suddivisi tra approdi a mare, industriali, turistici e, nonostante possa apparire un controsenso, quelli a monte, i porticcioli costruiti dai pescatori dei paesini sloveni dell’Altipiano che andavano a calare le reti a Santa Croce, Contovello e Aurisina.
Approdi dalle variegate peculiarità sociali, culturali e ambientali, il cui vissuto storico è poco conosciuto. Si propone quindi di colmare questo spaccato di storia sospesa tra le acque dell’Adriatico e paesini carsici legati alla pesca, il progetto “Porti magici-Approdi d’arte, cultura e scienza sul confine tra il mare e l’Altipiano della provincia di Trieste”, realizzato da Cecilia Donaggio, Romana Kacic, Mila Lazic e Mattias Lidén, in collaborazione con l’associazione culturale Anno Uno, l’Istituto di cultura Abbakum di Pirano, Accademia Ars nova, Duemilauno Agenzia sociale, Wwf e associazione sportiva Collane d’oro, con il sostegno della Provincia.
Tre gli appuntamenti proposti tra luglio e ottobre (per conoscere la storia di altrettanti porticcioli) strutturati seguendo un fitto calendario di eventi tra musica, rassegne fotografiche, mostre, conversazioni, degustazioni e passeggiate a tema.
Protagonisti dell’incontro in calendario questo giovedì, i porticcioli di Cedas, conosciuto anche come “molo G”, Barcola e Contovello. Quasi una due giorni, poiché l’articolata scaletta prevede un carnet di iniziative che dalla mattina di giovedì prosegue fino a sera inoltrata, per concludere poi con un suggestivo saluto all’alba. Questo in linea generale il programma del secondo appuntamento “Pescatori del Carso, quando le frittole avevano l’anima”, che aprirà alle 10 a Cedas, con la mostra delle immagini anni ’50 del fotografo triestino Mario Magajna. Seguita dall’esposizione “Sardoni sostenibili”, pesciolini in materiale riciclato realizzati dai bambini del Centro estivo Ausonia junior.
Ritrovo alle 18 a Contovello davanti alla chiesetta di San Girolamo per ascoltare dalla voce di Ado Ban e Pavel Krizman i racconti dei tempi remoti sui pescatori del costone carsico. Seguirà poi la passeggiata lungo i sentieri e i vigneti, che approderà a Cedas, dove ad attendere gli escursionisti ci saranno le “frittole con l’anima”, in sloveno “fancli z dušo”, le frittelle con all’interno i filetti d’acciuga, specialità doc di Contovello. La serata proseguirà con la conversazione “Stelle di mare, stelle di cielo” assieme a Saul Ciriaco dell’Amp Miramare, sulla flora e fauna marina dei nostri fondali, accompagnata dalla videoproiezione “Profondo blu del mare”.
A fare da colonna sonora alla serata (22.30) la tromba jazz di Flavio Davanzo “Sotto le lampare”, le cui improvvisazioni evocheranno l’antico rito dell’uscita in mare. Ma la notte non finisce qui, poiché alle cinque del mattino, con i primi bagliori dell’alba, le note dell’arpa di Tatiana Dionisio celebreranno invece la raccolta delle reti e il rientro in porto. Per informazioni dettagliate, visitare la pagina Facebook “Portimagici”.
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