Doug Lawrence e Rita Payes le star di Muggia Jazz Festival

Non sono superstiziosi, gli organizzatori del Muggia Jazz Festival, ma non hanno dubbi: quella del 2019, la tredicesima, sarà un’edizione fortunata. Presentata ieri nel giardino del caffè del teatro Verdi – che ospiterà le due serate a ingresso libero in programma il 7 e 8 settembre dalle 21 – la rassegna prevede una data di apertura, sabato, tradizionalmente più briosa e dal sapore swing con una big band, l’Abbey Town Jazz Orchestra e una seconda, domenica, incentrata su un repertorio più tradizionale e legato al cosiddetto mainstream jazz, la cui qualità sarà garantita da un quintetto di eccezionali interpreti guidato dal sassofonista tenore della leggendaria Count Basie Orchestra, Doug Lawrence.
Ospite d’onore, la brillante trombonista emergente catalana Rita Payes. Promosso dall’associazione B. B. C. in collaborazione con il Comune di Muggia e il sostegno della Samer & Co. Shipping, nel 2019 il festival fa parte dei festeggiamenti per i cento anni dell’agenzia marittima.«L’evento – ha osservato il sindaco e assessore comunale alla cultura, Laura Marzi – è un appuntamento fisso per gli appassionati del jazz e io stessa non ne ho mai persa un’edizione: rappresenta il suggello migliore per chiudere le manifestazioni estive e riprendere l’attività teatrale». «Siamo orgogliosi – ha aggiunto il direttore artistico, Stefano Franco – di aver potuto mantenere negli anni, grazie al mecenatismo del commendator Dario prima – alla cui memoria la rassegna è dedicata – e della famiglia Samer (rappresentata ieri dalla presenza della Managing Director, Lilli Samer) poi, uno standard altissimo. E questo, anche in virtù di musicisti internazionali che partecipano in esclusiva. Lawrence, per esempio, arriverà direttamente da New York solo per partecipare al nostro evento» .«Quest’anno – prosegue – avremo l’onore di ospitare una storica eccellenza del jazz che per l’occasione si esibirà accanto a un’artista emergente: la possibilità di poter vedere insieme sul palco un veterano di enorme spessore e una giovane promessa che già si sta ritagliando un ruolo importante sarà emozionante» . Ad accompagnare i due solisti, sarà il trio di Massimo Faraò, composto, oltre che dal musicista definito “il più nero dei pianisti italiani”, da Nicola Barbon al contrabbasso e Roberto Facchinetti alla batteria. Alla Abbey Town – che riunisce 22 musicisti provenienti da tutto il Triveneto e di recente ha realizzato un progetto con Tony Hadley, voce degli Spandau Ballet – si affiancherà come special guest James Thompson, ammirato in tour con artisti come Zucchero e Paolo Conte. «Una vecchia conoscenza del festival: era presente infatti già alla prima edizione» conferma Franco. «Si unirà alla big band per conferire un utleriore tocco di classe con i suoi inconfondibili assoli di sax e la sua calda voce e – conclude – non escludo una sua apparizione anche domenica» . —
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