«È una band di lesbiche». Salta il concerto a Rossano

Cancellate le “Rivoltelle” dalla Festa di San Pio. Sindaco e parroco: «Noi non c’entriamo»

COSENZA. Concerto cancellato per «omosessualità». Sarebbe questo il motivo che ha portato a depennare dagli eventi in programma il 20 agosto per la Festa di San Pio, a Rossano Calabro, il live delle Rivoltelle, rock band cosentina tutta al femminile. Contro di loro, accusate di essere lesbiche e quindi non adatte a esibirsi in una festa religiosa, sarebbe stato un comitato parrocchiale. Niente concerto, dunque, ma tante polemiche. «Mi chiedo come sia possibile ancora giudicare un uomo o una donna in base a una preferenza sessuale. Mi chiedo come sia possibile offendere e denigrare e soprattutto impedire a una band di donne di esibirsi solo perché non si presentano come quattro sgallettate e prive di pensiero autonomo», scrive su Facebook Elena, leader del gruppo. E insieme aggiungono: «Avremmo preferito balzare agli onori delle cronache nazionali per altri motivi, magari legati alla nostra dimensione artistica. Desideriamo solo chiudere la polemica e tornare a fare musica: l'unica cosa che sappiamo (e vogliamo) davvero fare!».

«Noi non siamo omofobi. Siamo anzi liberali e democratici, tant'è che il gruppo musicale 'Le Rivoltelle’ era stato inserito nella nostra programmazione estiva e si è già esibito a luglio scorso alla Gara dei fuochi pirotecnici». Così ha replicato il sindaco di Rossano, Stefano Mascaro. «Io posso chiedere scusa come primo cittadino, ma è un problema che non ho creato io». «Nessun pensiero discriminante nei confronti di nessuno», gli fa eco don Clemente Caruso, parroco della chiesa di contrada Piragineti. «Se la componente del Comitato organizzatore ha espresso una sua personale opinione, questa non è da riferire assolutamente al pensiero generale della comunità, che invece è in linea con il pensiero della Chiesa, cioè accogliente nei confronti di tutti e lontana da qualsiasi giudizio».

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