Emmanuel Todd: «l’Europa dimentica di fare più figli»

l’esperto
Nipote dello scrittore Paul Nizan e bisnipote dell’antropologo Claude Lévi-Strauss, Storico, sociologo, demografo, e, a sua volta, antropologo, Emmanuel Todd è a Gorizia con due appuntamenti, entrambi alla tenda Erodoto dei Giardini Pubblici: oggi, alle 16.30, per “Stati di famiglie” (con Francesco Belletti e Stefano Mensurati), mentre domani, sempre alle 16.30, presenterà, con Alessandro Barbero e Andrea Zannini, “Breve storia dell’umanità”, il libro edito dalla Leg di cui è autore: si tratta di un saggio costruito per intero sull’idea della centralità della famiglia nei secoli passati e nella società contemporanea. Il tema della 15.ma èStoria, “Famiglie”, sembra ritagliato sulla figura di Todd. Balzato agli onori delle cronache per aver saputo anticipare la decomposizione della sfera sovietica in un libro degli anni Settanta dal titolo “Il crollo finale”, a Todd si può chiedere un’altra previsione: come cambieranno le politiche sulle famiglie dell’Unione Europea con le elezioni di domenica? «Per quel che riguarda le politiche in tema di famiglia – afferma Emmanuel Todd -, non prendo il Parlamento Europeo troppo sul serio e non attendo grandi cambiamenti come conseguenza delle prossime elezioni». «Si parla tanto - continua - di un rafforzamento del voto a favore dei partiti populisti, nazionalisti e via dicendo, ma io penso a priori, senza particolari certezze, che il cambiamento non avrà troppa importanza per la Francia, e, sinceramente, per quel che riguarda le politiche familiari, non dovrebbe avere alcun effetto. Ad ogni modo penso, e ho riflettuto tanto su tale questione, che lo sbaglio principale dell’Europa è prendere l’economia troppo sul serio e non tenere conto delle questioni demografiche in modo altrettanto serio».
«L’ideologia europeista - continua Todd -, soprattutto di stampo neoliberale, si è scordata del fatto che per poter produrre beni e servizi, dovremmo riprodurci e fare figli. E dunque, seriamente, osservando le politiche europee in materia di famiglia, ciò che colpisce ad un primo sguardo, è la straordinaria diversità delle stesse: tutte le politiche in materia di famiglia sono insufficienti e anche molto diverse». Per sapere se la previsione di Todd si rivelerà corretta si dovrà attendere l’esito del voto e le politiche che, poi, verranno attuate.
Ma per dare uno sguardo a come l’istituto della famiglia negli anni ha subito cambiamenti più o meno radicali, oltre agli incontri di èStoria, è già disponibile da pochi giorni l’ultimo libro di Todd, in francese “Où en sommes-nous”, «una rilettura della storia umana», come l’autore la definisce, che, non negando l’importanza dell’economia e della politica, cerca di rivalutare la funzione dell’educazione e della religione, invitando a riflettere su quanto la famiglia dovrebbe per davvero rappresentare. —
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