Evolushow, la storia dell’uomo sulla Terra vista da Brignano

TRIESTE. Evolushow sarà un appuntamento «tra il serio e il faceto, tra poesia e musica, in cui raccontare la storia di tutti noi», un evento, organizzato da Azalea Promotion con Live Nation, il Comune di Trieste e la collaborazione de Il Rossetti, che riporterà Enrico Brignano a Trieste lunedì prossimo, alle 21, al Politeama Rossetti.
Come afferma lo stesso attore romano, «Evolushow è un titolo eloquente, per uno show legato all’evoluzione-involuzione dell’essere umano. Ci sembrava giusto farlo a teatro, il luogo più adatto alla parola. Sarà l’occasione per fare il punto di noi, ma non noi inteso come italiani, noi nel mondo. Siamo oltre sette miliardi e duecentomila persone, con bambini che nascono in continuazione. Numeri che possono spaventare ma che possono anche mettere in guardia su quanto siamo piccoli e legati insieme. Le guerre hanno fatto oltre centosettanta milioni di morti. Eppure l'uomo è sulla Terra da pochissimo rispetto al pianeta; facendo dei calcoli risulterebbe che ha fatto la sua comparsa negli ultimi tre secondi del 31 dicembre, proprio a ridosso dei botti di Capodanno, eppure si sente padrone, e inquina. Noi siamo arrivati dopo la grande estinzione e dopo l’era glaciale».
E proprio per Frozen, il regno di ghiaccio targato Disney, Brignano ha fatto anche il doppiatore.
«Il doppiaggio è un mondo complicato, un grande affare, perchè gli italiani non amano leggere le didascalie, e questo ci ha portato ad avere i migliori doppiatori del mondo. Spesso gli attori e i doppiatori sono divisi, ma talvolta anche gli attori di qualche film sono chiamati a fare doppiaggi per rifinire o sistemare il film. Agli inizi ho avuto modo di fare esperienza in questo campo. Per Frozen volevano un artista famoso, una voce divertente che si abbinasse bene a un personaggio, Olaf, che è davvero buffo. Ho fatto il provino e ho atteso che dall’America mi facessero sapere come era andata. Poi è stato tutto bellissimo, come tornare bambino. Ora vediamo se, visto il successo del primo, confermeranno anche l’idea di farne un secondo».
Brignano, che molti conoscono per i suoi film, o per le serie televisive, o come conduttore televisivo, è molto presente anche a teatro, e non solo per i suoi spettacoli. Questo nuovo show arriva dopo il successo a Broadway, dove ha portato in scena Rugantino.
«Penso che le problematiche sindacali che abbiamo dovuto affrontare per andare a lavorare negli Stati Uniti siano le stesse di cinquant’anni fa, quando lo spettacolo c’era andato per la prima volta. Però è stata un’emozione forte, anche se per arrivare a prepararlo ci abbiamo messo un anno di fatica. La commedia musicale italiana è sempre bella, anche se troppo spesso vedo che le produzioni italiane cedono il passo a quelle straniere».
Attore, regista, comico, scrive e canta le canzoni per i suoi spettacoli, insomma Brignano è un artista più che completo. «Dopo ventotto anni di carriera, ho imparato di tutto un po’. Non esistono più i capocomici, né la polvere del palcoscenico, oggi gli attori devono essere imprenditori di loro stessi, alle prese con un mestiere cangiante quanto le legislazioni e i pagamenti. Devono avere dimestichezza col commercialista. Fare la regia è bello, fare l’attore anche, sono soddisfatto di fare tutte le cose. Per me il teatro è come la moglie che capisce, comprende e accoglie, il cinema invece è come l’amante vogliosa, volubile, che ti strazia, mentre la televisione è perfetta per una botta e via, troppo alla ricerca di se stessa tra salotti del crimine e reality show, in cui la parte artistica soccombe di fronte alla partita di calcio».
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