Gaia, la studentessa-runner in finale al Campiello con una fragile donna tigre

di ALESSANDRO MEZZENA LONA Di concorsi letterari ne ha già vinti parecchi. Ma il Campiello Giovani è un’altra storia. Perché spalanca ai giovani talenti della narrativa la strada grande dell’editoria....
Di Alessandro Mezzena Lona

di ALESSANDRO MEZZENA LONA

Di concorsi letterari ne ha già vinti parecchi. Ma il Campiello Giovani è un’altra storia. Perché spalanca ai giovani talenti della narrativa la strada grande dell’editoria. E Gaia Tomassini lo sa bene. Per questo la studentessa triestina, 21 anni, iscritta al terzo anno di Giurisprudenza all’Università, ha accolto con grande gioia e un pizzico di emozione la notizia che il suo racconto “Benedetta si è tinta i capelli” è stato selezionato tra i cinque che accedono alla finale.

Così sabato 10 settembre, Gaia Tomassini si giocherà la vittoria al Teatro La Fenice di Venezia nel più importante premio letterario riservato ai giovani in Italia. Quella sera avrà al suo fianco i cinque scrittori “veri” in corsa per il Campiello 2016. La Giuria dei letterari presieduta da Ernesto Galli Della Loggia, che sceglierà i migliori romanzi di quest’anno, si riunirà a Palazzo Bo di Padova venerdì 27 maggio.

“Benedetta si è tinta i capelli” è un racconto scritto con maturità e sensibilità. Mette in scena una donna che ha superato i cinquant’anni e si trova, per la prima volta, a lasciar trasparire un momento di debolezza. Proprio lei che, all’interno della Guardia di Finanza, viene considerata una persona granitica. Capace di mettere in riga anche i colleghi più sicuri di sé. Ma questa volta, la grinta non riesce ad arginare l’amarezza. Perché il suo uomo ha mollato lei e i tre figli il giorno prima di Natale. Per scappare con una ragazza giovanissima. E bionda, come Benedetta.

«Scrivo da sempre - dice Gaia Tomassini, che ha conseguito la maturità classica al Liceo Petrarca di Trieste - e se penso al mio futuro, sono sicura che la voglia di raccontare non mi abbandonerà mai. Ho partecipato al primo concorso letterario quand’ero al ginnasio. Poi, ho mandato dei miei racconti a “Caratteri di donne” di Pavia, vincendo anche. La prima volta, la storia era costruita attorno a una nonna e ai messaggi in segreteria che riceveva».

Da un po’ di tempo Gaia Tomassini pensava a un racconto più lungo, più impegnativo. «E poi dovevo sbrigarmi, non avevo più molto tempo. Visto che al Campiello Giovani puoi partecipare fino a 22 anni». Per il personaggio di Benedetta, si è ispirata a uno dei suoi personaggi televisivi preferiti: Erin Strauss di “Criminal Minds”. «Mi piacciono le figure di donne forti. Nella serie, Erin è direttrice capo di una sezione dell’Fbi, anche se fa una brutta fine perché è alcolista. Cosa che non succede alla mia protagonista. Benedetta ha un carattere ruvido, sa tenere le distanze dai colleghi. Però, alla fine, rivela quella fragilità che è di tutti noi».

I suoi racconti, Gaia comincia a scriverli a penna. «Poi subentra il computer. Questa volta ci ho messo un mese per finirlo. Avevo tempi risicati, visto che mi trovavo in piena sessione di esami all’università». Questo “Benedetta si è tinta i capelli” ha conquistato la giuria per la sua capacità di raccontare il presente con grande intelligenza. Ma anche perchè dà corpo a una storia d’amicizia tra un uomo e una donna costruita con rispetto, delicatezza e totale assenza di ambiguità.

Figlia di un giudice, per Gaia non è stato facile scegliere la facoltà universitaria. «All’inizio pensavo di iscrivermi a Medicina. Sono riuscita pure a superare i test d’ingresso. Però faccio parte dell’Associazione Libera e l’idea di lavorare per liberare l’Italia dalla mafia mi coinvolge molto».

Quando non scrive e non studia, Gaia scava un po’ di tempo per dedicarsi all’atletica: corre i tremila siepi con il Cus. L’anno scorso ha ottenuto il tempo per partecipare ai campionati nazionali di categoria.

alemezlo

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