Gli Argonauti e il Timavo illustrazioni e gigantografie per un viaggio da leggenda

Al Centro Ivo Gruden di Aurisina le tavole di Jasna Merkù un video e le immagini del poeta e pittore Fedele Boffoli 

il progetto



Un fiume come metafora: è il Timavo, considerato sacro fin dall’antichità. Nato sul Monte Nevoso nell’attuale Croazia, dopo aver attraversato parte del territorio carsico tra questo paese e la Slovenia, s’inabissa, silenzioso e magico, nelle cavità carsiche nei pressi dell’inghiottitoio di San Canziano. Qui prende il via un viaggio al buio, sottoterra, che lo farà sfociare nell’Adriatico, a San Giovanni in Tuba (Duino). Un percorso singolare, che dall’aria cristallina della cima più elevata dell’Alto Carso lo fa scendere nelle viscere-inferi della terra per poi ritrovare sul mare lo splendore della luce.

Un itinerario di cui il pittore, poeta e giornalista Fedele Eugenio Boffoli (nato a Bari nel ’64), a Trieste dal 1985, ha saputo cogliere con grazia e misura l’aspetto più esoterico e alchemico, ideando una fiaba breve e delicata. Perché, come racconta nella pubblicazione intitolata “L’oro del Timavo” e presentata di recente al Centro culturale Igo Gruden di Aurisina, la leggenda narra che nell’antichità il Timavo sia stato risalito fino alle sue prime sorgive dai mitici Argonauti in fuga con il Vello d’oro. E questo straordinario percorso condotto dal fiume e scandito da nascita grezza o nigredo, rinascita o albedo e maturità realizzativa e spiritualità o rubedo, altro non è che la metafora della vicenda umana.

«Le risorgive del Timavo, poste alla fine, ma anche all’inizio del fiume – scrive Boffoli – sono per noi un oracolo di sapienza, il luogo dove concludere un ciclo per ricominciarne, su un’ottava superiore, un altro nuovo, come gli Argonauti che, giungendo in questo luogo magico, attraverso la palingenesi di un ulteriore e speciale viaggio (…appunto la risalita del Timavo), acquisiscono e maturano consapevolezza e responsabilità del Vello d’oro, Elisir di lunga vita, Oro e Pietra filosofale».

A incorniciare la fiaba al Centro Ivo Gruden il fruitore troverà due mostre d’arte strettamente connesse alla racconto. Da un canto le illustrazioni della graphic designer, critico d’arte e docente Jasna Merkù, che con incisività e sensibilità poetica ha saputo interpretare la vicenda degli Argonauti in navigazione lungo il Timavo, visualizzando il pathos fantastico, mitico e interiore della vicenda grazie a una linea grafica continua e sicura, arricchita da intersezioni cromatiche realizzate a china e acrilico e ottimizzate attraverso la computergrafica per renderle atte a illustrare il libro. Anche in tale contesto Merkù, che ha al suo attivo un’intensa e apprezzata attività di scrittrice e illustratrice di libri, di collaborazione con i media e varie associazioni culturali, dimostra una fresca e nel contempo matura linfa creativa, raggiunta nell’ambito di un’attività di sperimentazione artistica condotta attraverso un utilizzo molto personale del segno, del colore e dei materiali.

Non è da meno l’autore della fiaba, Boffoli che, oltre a essere l’ideatore di vari manifesti e iniziative culturali, è anche fondatore del progetto La Via e direttore della webgalleria d’arte e poesia Anforah, che ha altresì editato il libro. Per accompagnare la pubblicazione, elaborata sul piano grafico da Jakob Jugovic, con testi tradotti in italiano, croato, sloveno e inglese, l’artista pugliese ha realizzato un video e delle gigantografie fotografiche di grande formato e bellezza, esposte al Centro Gruden nella mostra intitolata ”Presenza” fino al 6 gennaio assieme a quelle della Merkù. Immagini che interpretano il fascino e la magia del Timavo attraverso la luce, i chiaroscuri e la bellezza della natura circostante, sottolineandone la valenza anche in virtù di appropriati interventi pittorici.

Stampa e presentazione del libro rientrano nel progetto "Algy magnifico lettore. Un percorso di lettura tra mare e Carso", realizzato con il finanziamento del Ministero per i beni e le attività culturali per la realizzazione di attività integrate per la promozione del libro e della lettura "Città che legge" (visite su appuntamento 333 9148420). —

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