Hollywood segreta e scandalosa nella serie di Ryan Murphy

ROMA
Un aspirante divo che nel 1948 entra alla cerimonia degli Oscar, tenendo per mano sul red carpet il compagno sceneggiatore nero con un passato da escort. È una delle tante immagini inventate nella favola di Ryan Murphy, 'Hollywood', la miniserie in sette episodi che ha debuttato su Netflix. Un racconto corale che, sulla carta, sembrava semplicemente una nuova full immersion dell'autore di Glee e American Horror Story, fra stelle e segreti dell'epoca d'oro del cinema. Invece stavolta Murphy si spinge a riscrivere la storia e a creare un passato alternativo per il mondo di celluloide post seconda Guerra Mondiale.
La storia prende il via da una stazione di servizio a Los Angeles dove dicendo una parola segreta, i giovani e aitanti benzinai offrono ai clienti (tra cui tante star di Hollywood) servizi che vanno ben oltre la benzina. Un posto realmente esistito e raccontato dall'ex gigolò e ruffiano più richiesto di Hollywood, Scotty Bowers (morto nel 2019), che nel suo memoir scandalo del 2012, Full service, rivelò di essere stato o aver trovato compagni di letto a pagamento per decine di star da Cary Grant a Katharine Hepburn.A lui si ispira in modo evidente il personaggio di Ernie West (Dylan McDermott) che ingaggia, fra i suoi 'ragazzi’ Jack Castello (David Corenswet) un reduce, sposato, presto padre, e aspirante attore e Archie (Jeremy Pope), aspirante sceneggiatore nero e gay. Insieme a molti altri personaggi, tutti a loro modo diversi, finiscono per combattere pregiudizi, razzismo, ricatti sessuali e maschilismo.
Murphy firma un delirio elegante nel quale mescola personaggi inventati e reali. Fra quelli veri ma 'rielaborati’, troviamo un giovane Rock Hudson (Jake Picking), che non ha mai fatto coming out, ma la sua omosessualità è diventata nota solo quando ha rivelato di avere l’Aids nell’85; il famigerato agente delle stelle Henry Willson (un sorprendente Jim Parsons), sorta di Weinstein di quegli anni, conosciuto per pretendere favori sessuali dai suoi clienti (fra gli altri, oltre ad Hudson, Lana Turner e Robert Wagner); Hattie McDaniel (Queen Latifah) la Mamie di Via col vento, prima attrice afroamericana a vincere un Oscar; l'attrice di origini cinesi Anne May Wong (Michelle Krusiec) talentuosa ma discriminata. —
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