I disegni di Mario Alberti svelano il passato di Tex quando aveva vent’anni

di Alessandro Mezzena Lona Gli mancava solo Tex. Perché molti altri, nella galleria dei miti a fumetti disegnati da Mario Alberti, c’erano già. A partire da Spider Man, per arrivare a vere icone del...
Di Alessandro Mezzena Lona

di Alessandro Mezzena Lona

Gli mancava solo Tex. Perché molti altri, nella galleria dei miti a fumetti disegnati da Mario Alberti, c’erano già. A partire da Spider Man, per arrivare a vere icone del mondo Marvel come gli X-Men o i Fantastici Quattro. Senza dimenticare Aquaman, Wonder Woman della Dc Comics. Ma il ranger creato nel 1948 da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galeppini, per un autore italiano, vale forse di più. Quanto una consacrazione definitiva.

Puntuale, quella consacrazione è arrivata. Venerdì 25 settembre la Sergio Bonelli Editore pubblicherà il volume “Frontera” nella collana dei Romanzi a fumetti di Tez. A scrivere la storia è stato Mauro Boselli, una delle colonne della casa editrice milanese. E i disegni portano la firma del triestino Mario Alberti, classe 1965, partito dalle pagine dell’Intrepido per approdare a “Nathan Never” e spiccare il volo, poi, verso l’America, con le collaborazioni prestigiose agli albi Marvel e Dc Comics. E verso la Francia, dove ha creato serie amatissime come Morgana e “Cutting Edge”.

«”Frontera” avrà 46 pagine a colori. Ma la novità più importante è proprio nel formato francese - spiega Mario Alberti -. Non più la solita griglia delle strisce tipiche degli albi da edicola, bensì un volume più grande, cartonato. Questo, ovviamente, consente un disegno che può volare un po’ più libero».

La storia porta la firma di un grande sceneggiatore.

«Mauro Boselli non solo è il curatore della collana, ma è considerato da tutti l’erede di Gianluigi Bonelli. Ha scritto anche storie come “La minaccia invisibile” insieme al creatore di Tex. Sempre lui ha realizzato “Tex Willer, la storia della mia vita”, considerata la prima biografia ufficiale del popolarissimo personaggio bonelliano».

Quando ha preso forma il progetto “Frontera”?

«Quando Davide Bonelli e Mauro Marcheselli sono venuti a Trieste per la mostra “L’Audace Bonelli” al Salone degli Incanti. Ma era solo un idea. Si pensava a una storia per Color Tex. Poi, Paolo Eleuteri Serpieri ha firmato il suo “Tex la leggenda”, che è stato il primo volume dei Romanzi a fumetti, e il progetto ha preso forma».

Quanto tempo le è servito per disegnare la storia?

«Sei, sette mesi. Ho cominciato, ma senza fretta, a lavorare alla storia a ottobre dell’anno scorso e l’ho completata a giugno. Al di là del rispetto che un personaggio come Tex richiede, avevo bisogno di un po’ di libertà. Pur rendendomi conto che il fumetto western ha bisogno di una sua mimica dei personaggi, una gestualità, una recitazione ben precise».

Che Tex sarà

«Un ventenne. Un personaggio che non rientra nella “continuity” della serie regolare. Anche perché è un Tex molto giovane, con dei lineamenti del viso più acerbi rispetto al personaggio classico. Non ha neppure la sua tipica Colt, ma la Navy, una pistola ad avancarica».

Facile o difficile disegnarlo così giovane?

«Forse avevo un po’ più di libertà. Anche perché questa storia si accoda a quella disegnata da Serpieri».

Compariranno i suoi “pards”?

«Soltanto Kit Carson. Che compare fugacemente in una sorta di cameo. Ovviamente molto più giovane anche lui, ma pur sempre con un bel po’ di anni in più di Tex».

Cosa può rivelare della storia?

«Soltanto l’episodio che innesca l’intera vicenda. Tutto parte da una misteriosa e affascinante ragazza francese che fa evadere da un carcere in Messico uno scapestrato giovanotto. Perché vuole coinvolgerlo in un progetto di vendetta».

Disegnare Tex in Italia: una consacrazione?

«Assolutamente sì. Devo dire che è stato più facile disegnare Spider Man, nonostante sia anche lui ormai una leggenda del fumetto. Pur pensando che stavo lavorando per la Marvel americana. Il fatto è che, anche se ho letto molti albi di Tex, non fa parte del mio immaginario. Per questo, trovare la sintonia mi ha creato qualche problema».

Ma lui non recita...

«Così dicono. Perché sostengono che davanti a qualunque evento, anche il più terribile, Tex rimane impassibile. In realtà, studiandolo attentamente, mi sono reso conto che non è così. Lui vola dieci metri al di sopra di quello che gli accade attorno. Non si sente in pericolo, non ha dubbi, non ha paura. E questa sua sicurezza, il suo mezzo sorriso sarcastico, lo devi saper rendere bene. Se vogliamo, questo suo aplomb ricorda un po’ quello di Superman».

Non ci sono storie d’amore?

«No, sarebbe stato come tradire il personaggio. Tex è fedele alla moglie indiana. Non si può imbarcare in nuove avventure sentimentali».

Lei continua ad amare la fantascienza?

«Quello è il mio genere. Perché mi permette di inventare, pur dovendo tenere fede anche lì a una credibilità di fondo. In “Morgana”, ad esempio, volevo creare una città che ricordasse Sana’a. Altre volte ho seminato qua e là citazioni di “Star Wars”».

Meglio disegnare con matite e pennelli o con il computer?

«Per la prima volta, ho disegnato interamente “Frontera” con il computer. A parte la copertina, che ho realizzato su carta. Con il digitale riesco ad essere più veloce, accurato. E soprattutto, adesso, sono finalmente contento anche dell’inchiostrazione. Perché mi permette di trovare subito il tratto che più mi piace».

Ha inserito qualche citazione personalissima?

«Ci sono delle cose un po’ particolari. Nella prima vignetta in cui il personaggio appare vestito da Tex, ho citato una foto di John Wayne. Perché quella, per me, è la posa classica del cowboy. All’inizio della storia c’è Blanche, la ragazza francese, che canta in un teatro. E lì ho citato una vignetta di Jean Giraud-Moebius da “Blueberry”».

Altre storie in arrivo?

«L’anno scorso, con un gruppo di colleghi, abbiamo inventato delle storie in un nuovo formato digitale. Si chiamano Smart comics, da un’idea di Fabio Celoni, che lavora per Sergio Bonelli. Ecco, adesso ho fatto la seconda puntata di questa serie. E tra poco dovrebbe uscire anche su carta».

C’è anche un progetto per la Francia...

«Con l’editore Delcourt, che ha pubblicato il mio “Cutting Edge”, sto realizzando una nuova serie di fantascienza. Però non posso dire niente. Sono felicissimo. Vado a Parigi a discutere il progetto e poi si comincia».

alemezlo

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