Il Cavallini a un generale, un filologo e un pianista

Lunedì la presentazione del premio voluto da Vittorio Sgarbi assegnato a Georgelin, Fumaroli e Bahrami
Di Francesca Pessotto

PORDENONE. La cultura illumina ancora una volta la Destra Tagliamento. A disegnare la consueta agenda annuale di appuntamenti che brillano per prestigio nel panorama nazionale, contribuisce dal 1996 anche il Premio Bruno Cavallini, istituito a Barcis da Vittorio Sgarbi e giunto quest'anno alla XIX edizione, che verrà presentata lunedì alle 11.30 nel chiostro dell’ex convento di San Francesco a Pordenone.

I premiati sono il generale Jean-Louis Georgelin, Gran Cancelliere della Legione d’Onore, Marc Fumaroli, filologo francese, storico della letteratura e dell’arte e Ramin Bahrami, pianista considerato uno tra i più importanti interpreti bachiani viventi a livello internazionale, ospiti del Presidente del Comitato organizzatore Maurizio Salvador, ex sindaco di Barcis, e di Valentina Gasparet, curatrice di Pordenonelegge, che li presenterà sabato 28 novembre alle 17.30 al Convento di San Francesco a Pordenone, alla presenza come di consueto della famiglia Cavallini-Sgarbi. A consegnare il Premio, promosso con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Pordenone, dei Comuni di Pordenone e di Barcis e della Pro Barcis, sarà infatti Vittorio Sgarbi in persona, cittadino onorario di Barcis, località turistica della Valcellina, che lì l'ha istituito in ricordo dello zio Bruno Cavallini.

Bruno Cavallini nacque il 26 maggio 1920 a Santa Maria di Codifiume, nel comune di Argenta, fu docente di storia dell’arte, italiano e latino e preside a Ferrara e Milano, dove morì il 1° aprile 1984. Il Premio nacque come filiazione del concorso letterario Giuseppe Malattia della Vallata grazie al fatto che, in occasione di una premiazione a Barcis, Sgarbi riconobbe nella giuria Antonio Piromalli, docente universitario e assiduo frequentatore dei circoli letterari promossi dallo zio. «Uno zio - ricorda Vittorio Sgarbi - coltissimo, sofisticato e sottile, una sorta di Bobi Bazlen ma totalmente estraneo a ogni forma di potere culturale, il cui unico potere che poteva rappresentare era quello della sua intelligenza, della sua passione, delle sue idee». Dalla Valcellina il Premio nel 2003 si trasferisce di sede a Pordenone e negli anni ha premiato scrittori tra i più conosciuti in Italia e in Europa, come Gaio Fratini, Younis Tawfik, Franco Loi, Franco Marcoaldi, Gian Antonio Cibotto, Edoardo Nesi, Diego Marani, Pino Roveredo, Matteo Collura, Mauro Corona, Claudio Magris, Folco Quilici, Maurizio Di Giovanni, Pierluigi Cappello, Boris Pahor, tra gli altri. «Quest’anno non sarà con noi – ricorda Maurizio Salvador - Rina Cavallini Sgarbi, mamma di Vittorio e di Elisabetta, scomparsa lo scorso 3 novembre. Donna di grande intelligenza, elegante e ironica. Persona d'altri tempi per preparazione culturale e temperamento, Rina sapeva però essere anche molto dolce. Con la sua amabilità, il suo affetto e la costante presenza ci ha accompagnato e sostenuto, insieme al caro marito Giuseppe, lungo tutta la storia del Premio e di questo le saremo sempre immensamente grati».

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