Il passato agita i vicini Balcani

“S One Strane” e le colpe dei mariti
Di Federica Gregori

di FEDERICA GREGORI

Due stelle del cinema balcanico, di cui una approdata a Hollywood, e con loro una “shooting star”, così decretata alla Berlinale, sono gli interpreti dell'unico lungometraggio in concorso oggi ad aprire la settimana festivaliera.

Il “passato che non passa” e un punto di vista al femminile rappresentano i cardini su cui s'innesta “S One Strane” (On the other side / Dall’altra parte) di Zrinko Ogresta, il film che la Croazia ha candidato per la corsa alla nomination all'Oscar come miglior film straniero - poi non entrato nella rosa dei nove selezionati – e che sarà presentato in anteprima italiana stasera alle 20 in Sala Tripcovich, prima dell'uscita nelle sale da parte di Cineclub internazionale Distribuzione.

A precederlo, alle 18, la giornata riserva un'altra importante opera in competizione, stavolta nella sezione documentari. Regista serba, Tamara Von Steiner, ma tema molto italiano per “Controindicazione”, a raccontare lo sconvolgente scenario che ha tenuto banco all'Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto fino a soli due anni orsono, quando è stato finalmente chiuso.

“Controindicazione” è un viaggio agli inferi in un luogo che, come ha dichiarato l'autrice, «macina la dignità umana e in cui è facile entrare ma impossibile uscire». Dopo aver raccontato i detenuti dell'Ucciardone a Palermo, spinta dall'esigenza morale di rappresentare senza filtri l'esperienza vissuta, la regista guarda stavolta alla Sicilia orientale per un altro viaggio di forte impatto. Un percorso fortemente voluto dai selezionatori e che trova spazio nella competizione riservata ai documentari con ben tre opere che affrontano il tema della malattia mentale, della coercizione forzata e dei pregiudizi duri a morire a fare da corollario.

Volti decisamente noti, si diceva, nel thriller drammatico in programma la sera “S One Strane”: quello maschile innanzitutto, lanciato da “Underground”, visto poi in “Casino Royale” e in “November Man”, ha le inconfondibili fattezze del serbo Lazar Ristovski, qui nelle vesti anche di co-produttore, mentre nel ruolo femminile principale compare quella che viene definita, dai suoi stessi colleghi, “la Meryl Streep croata”, Ksenija Marinkovic´.

Quasi una sovraesposizione a Trieste per l'attrice, che ritroveremo sugli schermi del Trieste Film Festival già venerdì alle 20.30 in un altro lungometraggio, anch'esso in concorso, “Dobra žena” (A good wife / Una brava moglie), esordio alla regia della collega serba, qui protagonista, Mirjana Karanovic: i film curiosamente trattano un tema simile, ovvero come le colpe dei mariti possano ricadere sulle loro compagne e sulle famiglie: evidentemente qualcosa di molto sentito, ancora oggi, nei paesi dell'area dell'ex Jugoslavia.

In “Dobra žena”, infatti, una telefonata durante la pausa caffè con le colleghe infermiere turba profondamente la quotidianità di Vesna. È Žarko, il marito, che vuole ricucire i rapporti con lei e con i figli, il più grande che aspetta il secondo bimbo dalla moglie, la minore (Tihana Lazovic protagonista di “Sole Alto”) prossima alle nozze e tesa affinchè nulla turbi i preparativi.

I rapporti, veniamo gradatamente a capire, sono stati tagliati di netto da Vesna vent'anni prima, quando è scappata a Zagabria con i figli piccoli dopo il processo e la condanna a L'Aia del marito accusato di crimini perpetrati durante le guerre spietate balcaniche.

Tornato libero dopo aver espiato le sue colpe, ora l’uomo cerca il perdono dalla sua famiglia, sperando anche di riaccendere l'antica storia d'amore con Vesna andata in frantumi. È una storia di ferite mai richiuse, laceranti dubbi ma su tutto, a interessare Ogresta e il suo co-sceneggiatore Mate Matisic è soprattutto il tema del perdono: «Penso sia passato abbastanza tempo da quegli anni sfortunati – spiega il regista - e in questo senso ho raggiunto una sorta di catarsi personale. Ecco perchè in questo film ho cercato non di giudicare ma di capire. E mi inressa capire sia chi sta da "questa" che chi sta “dall'altra" parte».

Il regista Ogresta sarà in sala a presentare il film mentre domattina incontrerà il pubblico insieme a Tamara Von Steiner e il suo direttore della fotografia Aleksandar Mijalovi„ a partire dalle 11 al Caffè San Marco, nei consueti incontri del mattino, bella e rara opportunità di vedere e sentire da vicino come nasce un film.

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