In mostra a Trieste l'Amazzonia di Salgado

Rio Jaú. Stato di Amazonas, Brasile, 2019

Indiana Yawanawá. Stato di Acre, Brasile, 2016.

Onãtxo e Thõwero, rispettivamente figlia e nipote di Winko Asháninka, con i figli. Territorio indigeno Kampa do Rio Amônea, Stato di Acre, 2016

Famiglia Ashaninka. Stato di Acre, Brasile, 2016.

Anavilhanas, isole boscose del Río Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2009.

Giovani donne Suruwahá. Stato di Amazonas, Brasile, 2017.

Rio Jutaí. Stato of Amazonas, Brasile, 2017

Famiglia Korubo. Stato di Amazonas, Brasile, 2017.

Monte Roraima. Stato del Roraima, Brasile, 2018.

Arcipelago fluviale di Mariuá. Rio Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2019.

Rio Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2019.

Giovane donna Ashaninka. Stato di Acre, Brasile, 2016.

Yara Ashaninka, territorio indigeno di Kampa do Rio Amônea, Stato di Acre, Brasile, 2016.

. Indigeni Marubo. Stato di Amazonas, Brasile, 1998.

Sciamano Yanomami dialoga con gli spiriti prima della salita al monte Pico da Neblina. Stato di Amazonas, Brasile, 2014.
Dal 29 febbraio e fino al 13 ottobre 2024, il Salone degli Incanti di Trieste ospita la mostra “Sebastião Salgado. Amazônia”, a cura di Lélia Wanick Salgado. L’esposizione è promossa dal Comune di Trieste e organizzata da Civita Mostre e Musei e Contrasto. Zurich è il global partner dell’intero tour internazionale della mostra Amazônia e Illy ne è special partner per Trieste. Dopo il progetto Genesi, Salgado ha intrapreso una nuova serie di viaggi per catturare l'incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici. Questo progetto è durato sette anni durante i quali ha fotografato la foresta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano, registrando l’immensa potenza della natura di quei luoghi e cogliendone nel contempo la fragilità. Questa mostra arriva ora a Trieste ed è un’immersione totale nella foresta amazzonica: i suoni della foresta registrati in loco – il fruscio degli alberi, le grida degli animali, il canto degli uccelli e il fragore delle acque che scendono dalle montagne – compongono un paesaggio sonoro creato da Jean-Michel Jarre che accompagna e rende ancora più potenti le impressionanti immagini di Salgado.
Riproduzione riservata © Il Piccolo