In “Non c’è campo” di Moccia teen-ager senza cellulare
Ad aprire la strada è stato il film di Paolo Genovese 'Perfetti sconosciuti’, da allora il telefonino è entrato piano piano nel cinema fino alla sua celebrazione in 'Non c'è campo’, teen-comedy di...

Ad aprire la strada è stato il film di Paolo Genovese 'Perfetti sconosciuti’, da allora il telefonino è entrato piano piano nel cinema fino alla sua celebrazione in 'Non c'è campo’, teen-comedy di Federico Moccia in sala dall’1 novembre. È infatti proprio lui, il cellulare, con i suoi social, la messaggistica di tutti i tipi, il vero motore di questa commedia che mette in scena il panico 2.0 che si prova quando il proprio telefono non è più operativo: «neppure una tacca» è la frase-tormentone di 'Non c'è campo’. Laura (Vanessa Incontrada) è una professoressa di liceo, sposata con Andrea (Gianmarco Tognazzi), che insieme a una sua collega, Alessandra (Claudia Potenza), si trova ad accompagnare gli allievi a una visita culturale di una settimana nello studio di un artista di fama internazionale, Gualtiero Martelli (Corrado Fortuna). Ma c'è un problema: lo studio dell'artista è a Scorrano, Lecce, un paesino dove non c'è segnale. Per i ragazzi di questa classe in gita, un vero dramma. Senza telefonino si interrompono di colpo tutti i loro legami virtuali e meno virtuali, creando una realtà nuova, quella del contatto diretto, una cosa che sembra del tutto estranea alla generazione dei diciottenni di oggi. «Per il mio ritorno alla regia - spiega Moccia, a quattro anni da Universitari e Molto più che amici - ho scelto di raccontare una storia di grande impatto emotivo, unendo la mia conoscenza del mondo dei giovani con l'attualità della società moderna».
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche