Katharina Blum, dolce e feroce travolta dalla macchina del fango

Debutta stasera al Rossetti il testo di Heinrich Böll diretto da Franco Però protagonisti Elena Radonicich e Peppino Mazzotta con la compagnia stabile



Si inaugura stasera la nuova stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Debutta infatti alle 20.30 in prima nazionale alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti "L'onore perduto di Katharina Blum" di Heinrich Böll, la nuova produzione che andrà in scena con gli attori della Compagnia dello Stabile diretti da Franco Però e che vedrà nei ruoli dei protagonisti Elena Radonicich e Peppino Mazzotta. I due interpreti, ottimi attori di teatro, sono noti al grande pubblico per i ruoli sostenuti al cinema e in fortunate fiction: Elena Radonicich ne "La porta rossa" e Peppino Mazzotta nel ruolo di Fazio de "Il commissario Montalbano".

Nello spettacolo che il direttore dello Stabile e regista Franco Però ha voluto portare in scena – con un adattamento teatrale a cura di Letizia Russo tratta dal romanzo breve del 1974 del Premio Nobel Heinrich Böll - si parla del dramma vissuto da una giovane donna, Katharina Blum, vittima sua malgrado della stampa scandalistica dell'epoca e protagonista a sua volta di una lucida vendetta.

«Il mio personaggio ha una grande dignità, oltre a un notevole senso di giustizia ancestrale – racconta la Radonicich – e decide istintivamente di difendere se stessa e chi ama senza giustificarsi, senza salvaguardarsi, perché ritiene che non occorra esporre ciò che c'è di intimo nella sua vita per venir scagionata. Compie un omicidio quando non sarebbe più necessario farlo. È una ragazza che può sembrare rigida e fredda, ma in realtà è una donna che non cede ai vantaggi che la sua bellezza potrebbe regalarle: è un'eroina forte, feroce, dolce, un personaggio con un arco molto interessante e una modalità di racconto all'interno dello spettacolo abbastanza complesso».

Peppino Mazzotta interpreta invece l'avvocato Hubert Blorna, una sorta di alter-ego di Katharina, l'unico, assieme a sua moglie, a credere all'innocenza della ragazza. «Il mio personaggio e la moglie sono gli unici che non si fanno prendere dal dubbio quando leggono tutte le cose negative su di lei, credendo all'idea che loro hanno di questa ragazza. Il mio è un personaggio strano, un avvocato di successo ma incapace di affrontare tutte le cose pratiche della vita, quindi è spesso in difficoltà e solo la moglie riesce a calmarlo. C'è un parallelo con Katharina perché questa vicenda che prima travolge lei, poi travolge lui, attraverso quella che oggi chiameremmo la macchina mediatica del fango. Non so se ci sia un reale parallelo tra quello che succedeva negli anni ’70 e quello che succede oggi».

Lo spettacolo offre anche lo spunto per una riflessione sul ruolo della stampa: oggi le informazioni viaggiano molto velocemente e creano un'esposizione mediatica che spesso è difficile evitare, specie se si è personaggi pubblici. «Da sempre sistematicamente mi sottraggo ai social network – racconta Marrotta - non per una scelta ideologica, ma solo perché sono una persona riservata e non riesco a gestire la dimensione pubblica del mio lavoro. Per quanto riguarda gli attori c'è un meccanismo che parte nostro malgrado, sul web, ma quando c'è una richiesta diretta, se posso dire di no, lo faccio».

«È un discorso complesso su cui mi capita spesso di riflettere – interviene Radonicich - perché il web è un'edicola condivisa dove è difficile affermare che una fonte sia più attendibile di un'altra. Io invece credo tanto nella capacità di veicolare le informazioni e renderle comprensibili a un pubblico, con responsabilità. Ricollegandomi al mio personaggio, ritengo che i pensieri si formino attraverso l'importanza e la scelta delle parole: sarebbe bello che la stampa fosse un occhio sul reale senza grandi sconti e infiocchettamenti».

Dopo il debutto a Trieste – dove lo spettacolo è stato allestito e dove Peppino Marrotta si è trovato bene in quanto velista ed Elena Radonicich (il cognome è di origini montenegrine, ndr) ormai è di casa dopo due stagioni de "La porta rossa" – "L'onore perduto di Katharina Blum" sarà in tournée nei principali teatri italiani. —



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