La musica nel suo tempo e oltre Omaggio al compositore Vito Levi
“La musica, la vita del suo tempo e oltre il suo tempo”. Sono parole tratte dalla lectio di Vito Levi per il conferimento della laurea honoris causa da parte della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste il 4 giugno 1981. Sintetizzano il senso del suo magistero, il legame che egli aveva voluto stabilire attraverso le sue lezioni e i suoi scritti. Ed è, ora, anche il titolo della mostra documentaria dedicata a Vito Levi (1899-2002) “protagonista, scrittore, testimone della storia e della vita musicale”.
La mostra – che sarà inaugurata oggi alle 11 nelle Sale espositive della Biblioteca Statale (largo Papa Giovanni XXIII 6, II p.) e resterà aperta fino al 31 gennaio 2020 - è promossa dall’Archivio e Centro di Documentazione della Cultura Regionale in collaborazione con l’Archivio degli Scrittori e della Cultura Regionale, con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, con il Conservatorio Tartini e Civico Museo Teatrale Schmidl.
L’iniziativa intende ricordare il grande musicologo, critico, scrittore, storico della musica, professore al Conservatorio e all’Università di Trieste. Nella mostra, oltre a numerose immagini riguardanti la sua vita, la famiglia, le relazioni di amicizia e quelle professionali, sono esposti documenti relativi alla sua attività di compositore dagli anni Venti del Novecento, i suoi libri tra i quali quelli su Wagner, Strauss e sulla vita musicale a Trieste, le versioni ritmiche di opere pubblicate sotto lo pseudonimo di Bruno Bruni dopo che - per le leggi razziali promulgate dal fascismo nel 1938 - Levi aveva dovuto lasciare l’insegnamento al Conservatorio e l’attività di critico musicale per il Piccolo, prima di abbandonare Trieste e sfuggire alle conseguenze dell’occupazione nazista.
Nella mostra si potranno trovare documenti sui suoi interessi di bibliofilo (dopo la seconda guerra ebbe anche incarichi di dirigente della biblioteca al Conservatorio). E, inoltre, i diari delle lezioni, appunti e dispense dei suoi corsi, alcune tesi di laurea di cui fu relatore all’Università, diversi scritti inediti tra i quali alcuni frammenti autobiografici e di saggistica musicale, lettere e testimonianze dei suoi rapporti con musicisti, musicologi italiani e stranieri ma anche con scrittori e uomini di cultura triestini tra i quali Svevo, Saba, Benco, Rosso.
E con Fulvio Tomizza, che fu suo genero e suo amico e che lo fece personaggio di alcune sue importanti opere. —
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