Lorenza Mazzetti, a Gorizia una testimone del ’900

Si apre oggi la 35° edizione del Premio Sergio Amidei, riconoscimento internazionale alla Migliore Sceneggiatura Cinematografica che animerà Gorizia fino al 20 luglio. Dedicato a sondare i territori della scrittura cinematografica, l’edizione 2016 sarà un tributo al cinema italiano oltre i generi, oltre le epoche. Sul palco dell’Amidei sfileranno così nomi del calibro di Carlo Verdone, Premio all’Opera d’Autore 2016, Francesco Bruni per l’Associazione 100autori vincitrice del Premio alla cultura Cinematografica, Lorenza Mazzetti, straordinaria figura poliedrica che ha saputo spaziare dalla scrittura al cinema alla pittura e molti, molti altri nomi.
Sarà proprio Lorenza Mazzetti, fondatrice del Free Cinema britannico degli anni ’50-60 la prima ospite del festival. Alle 18 nella sala 2 del Kinemax di Gorizia l’autrice incontrerà il pubblico dell’Amidei in occasione della tavola rotonda “Lorenza Mazzetti, scrittura del sè e scritture per il cinema” condotta assieme ad Andrea Mariani e Michela Veronesi, in cui prenderà forma una delle testimonianze di vita vissuta più dense e ricche di sempre.
Ed è proprio Micaela Veronesi a tracciarne il profilo in un testo a oggi inedito. «Molti - dice Veronesi - conoscono Lorenza Mazzetti come la giovane regista italiana che firmò il manifesto del Free Cinema con Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson. Alcuni conoscono “Together” il film che l’ha indelebilmente legata a quel movimento artistico e con il quale aveva vinto la Palma d'oro a Cannes nella sezione avanguardia nel 1956. Qualcuno conosce la sua attività di scrittrice, e di conseguenza la tragica storia della sua famiglia, soprattutto per avere letto “Il cielo cade”, il libro in cui racconta l’eccidio della famiglia Einstein da parte dei nazi-fascisti. Pochi conoscono il resto del suo lavoro, il suo primo bellissimo film K, tratto da “La metamorfosi” di Kafka; gli altri romanzi, l’attività psicoanalitica e quella di pittrice. Impossibile quindi sintetizzare in poche parole il percorso biografico-creativo di questa artista poliedrica e multiforme, che incarna con la sua stessa presenza una porzione consistente di storia del ’900. Mazzetti stessa contribuisce a rimuovere o a falsificare di volta in volta quei dati che non vuole o non può ricordare. La sua vita e il suo lavoro si scoprono un po' alla volta, leggendo i suoi libri, rivedendo i suoi film, ascoltando la sua voce nelle numerose interviste, cercandola nelle bellissime fotografie che la ritraggono o, se si è estremamente fortunati, incontrandola di persona».
E l’omaggio potrebbe non finire con questa edizione del premio. Dice Nereo Battello, presidente dell’associazione “Sergio Amidei”: «È grazie alla generosità di Lorenza Mazzetti che la nostra iniziativa è diventata possibile anche come anticipo di una, speriamo prossima, iniziativa dedicata alla programmazione dei grandi film del Free Cinema britannico da Tony richardson, a Lindsay Anderson, a Karel Reisz, a John Schlesinger, ma anche al Jack Clayton di “La strada dei quartieri alti” con una strepitosa Simone Signoret».
Gran finale di giornata con la visita di Silvia Scola, figlia di Ettore, insostituibile presidente di giuria nonchè appassionato sostenitore dell’Amidei. Molto altro nel palinsesto odierno, dall’”Amidei kids”, alle prime proposte della sezione tematica “Global Neorealism/i neorealismi degli altri” e alla retrospettiva costruita con Carlo Verdone.
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