Luca Ciut suona “Allow yourself” sul monte Sabotino

Il pianista autore di celebri colonne sonore si esibirà nella chiesa di San Valentino

Elisa Russo
Luca Ciut, il pianista in una foto di Francesco Chiot
Luca Ciut, il pianista in una foto di Francesco Chiot

Nell’anno di GO!2025 la Chiesa di San Valentino, sul Monte Sabotino, è diventata simbolo di collaborazione fra i popoli che vivono a cavallo del confine italo-sloveno. La chiesa giace sia sul lato sloveno che su quello italiano del monte: è stata quasi completamente distrutta durante la Grande Guerra, oggi è parzialmente restaurata e l’area circostante trasformata in un parco archeologico. Oggi 26 agosto alle 18.30 ospiterà il concerto del triestino Luca Ciut, pianista di fama internazionale e premiato autore di colonne sonore, che presenterà il suo ultimo album, “Allow Yourself”. «Simbolicamente un luogo incredibile – commenta Ciut – a un passo dal confine, teatro di scontri durante la guerra e ora un luogo di celebrazione della pace e cooperazione tra Italia e Slovenia. Mi sembrava un bel messaggio anche collegato al mio album “concedersi di”… conoscere i nostri vicini di casa». Le prenotazioni per l’evento, organizzato dal GECT GO attraverso il progetto BeWop, co-finanziato dall’UE nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia, sono andate velocemente sold out. «Suonerò – prosegue Ciut – per la maggior parte brani dal nuovo album, qualcosa dai precedenti e dalle colonne sonore e anche qualche inedito». “Allow Yourself” è un’opera in cui pianoforte, quartetto d’archi, orchestra e sound design si fondono per creare paesaggi sonori immersivi. «È il primo album scritto nella mia città natale. Desideravo creare brani che potessero ispirare gli ascoltatori a riconnettersi con i propri sogni nel cassetto. La risposta finora, anche dal vivo, è stata molto forte: la musica crea dei legami invisibili, unisce persone di età diverse». “Allow Yourself” (concediti di), disponibile anche in vinile, è un invito a lasciarsi andare e muoversi verso la propria realizzazione personale. «Il titolo – spiega l’artista triestino – è legato al messaggio che fa da filo conduttore a tutto l’album: aprire mondi e possibilità. Rispetto ai dischi precedenti, che erano dei racconti autobiografici, questa volta ho cercato di guardare all’universale. Spero che possa essere fonte di ispirazione per chi lo sente e che sappia coinvolgere emotivamente. Parla anche, in parte, d’amore. Non c’è spazio per illusioni né distopie: c’è il dialogo onesto e maturo fra due persone che si amano e in cui nessuno cerca di prevaricare. C’è l’amore in senso assoluto; per la scoperta, la musica, la pittura, l’arte, per sé stessi. Esprime tante aperture, positività, luce». Ciut, diplomato in composizione al Tomadini di Udine, si è specializzato poi in musica da film alla UCLA di Los Angeles dove viene selezionato tra i giovani compositori vincitori del “SCL Mentorship Program”. Ha già pubblicato due album solisti: il vincitore di Global Music Awards “Seventeen Million Lonely Angels” e “Per Te Solo Per Te, Per Me Solo”. In ambito cinematografico ha composto le musiche per film e documentari, fra i quali “Dancing With Maria” (premiato al Festival del Cinema di Venezia), “Easy - un viaggio facile facile” (candidato ai David di Donatello), “Paradise - una nuova vita” (Globo d’Oro miglior opera prima) e “Resina”, che gli è valso la candidatura ai Globo d’Oro 2019 nella categoria migliore colonna sonora. «I miei ultimi lavori - conclude Ciut, che sarà in concerto anche venerdì, alle 20.45 in Piazza Libertà ad Azzano Decimo - sono ora al Sarajevo Film Festival, in “The Srebrenica Tape” e “Il bianco si lava a novanta”; mentre il nuovo film di Matteo Oleotto “Ultimo schiaffo” uscirà entro l’anno». —

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