L’universo sospeso di Chagall in mostra a Milano

MILANO. «La più importante retrospettiva di Marc Chagall degli ultimi 50 anni», ha definito la nipote dell'artista e rappresentante degli eredi, Meret Meyer, la mostra che si svolge a Palazzo Reale dal 17 settembre al 1° febbraio: comprende oltre 220 opere, in massima parte dipinti, a partire dal 1908, data in cui Chagall (Vitebsk 1887-Saint-Paul-de-Vence 1985) realizzò il suo primo quadro, “Le petit salon”, fino alle ultime monumentali opere degli anni ’80. Alla mostra di Palazzo Reale se ne aggiunge un'altra, al Museo Diocesano, dove sono presentate altre 60 opere, tra le quali 22 guache inedite, dedicate a soggetti biblici, testimonianza della profonda religiosità dell’artista ebreo. A Milano sono così arrivate opere di Chagall provenienti dai maggiori musei del mondo, tra il quali il Metropolitan di New York, la National Gallery di Washington, il Museo Nazionale Russo di San Pietroburgo. Hanno anche contribuito prestiti di importanti collezioni private. La retrospettiva è stata curata da Claudia Zevi, con la collaborazione di Meret Meyer. Nonostante i travagli subìti nella sua lunga vita, attraversata dalle due guerre, persecuzioni naziste, ostilità sovietiche, che lo costrinsero a continui spostamenti, dalla Russia, alla Francia, agli Usa e infine al definitivo ritorno in Francia, nelle sue opere Chagall ha sempre mantenuto una visione poetica e sognante, con persone, animali e cose spesso sospesi nello spazio, interpretando anche il folklore popolare. Tra i quadri più famosi in mostra figurano “La passeggiata” (1917-18), “La mucca con l'ombrello” (1946) e poi “L'ebreo in rosso”, “Le nozze”, “Il compleanno”, “La caduta dell'angelo”.
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