Margherita Hack in bici insieme al marito Aldo un viaggio lungo una vita

La storia della celebre astrofisica e del suo compagno nei fumetti di Roberta Balestrucci e Laura Vivacqua

il racconto



Elegantemente disegnata in bianco e nero con studiati tocchi omogenei di verde smeraldo, la vocazione scientifica di Margherita Hack è raccontata in un originale graphic novel, avvincente e istruttivo. La passione per la fisica e l'astronomia di questa illustre triestina acquisita emerge in un lungo viaggio in bicicletta che la signora delle stelle, giovane e sportiva, intraprende insieme al marito Aldo De Rosa, un percorso che - con partenza da Trieste - terminerà a Santa Maria di Leuca, il tacco estremo dello stivale italiano.

Di storie a fumetti su personaggi importanti e famosi, protagonisti anche dei nostri tempi, sono pieni gli scaffali delle librerie ma l'idea di Roberta Balestrucci Fancellu, autrice del testo, e di Laura Vivacqua, autrice delle illustrazioni, in questo caso è davvero azzeccata. “Margherita Hack in bicicletta tra le stelle” (BeccoGiallo Edizioni, pp. 114, euro 17) riesce a cogliere con incisività e freschezza l'essenza della grande astrofisica e direttrice dell'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987.

Margherita e suo marito Aldo sono ancora ragazzi ma entrambi hanno le idee chiare sul loro futuro: lui ama Shakespeare e il teatro e il suo obiettivo è quello di scrivere, lei è affascinata dallo studio dell'astronomia e rivela un talento innato per i ragionamenti e le deduzioni in campo scientifico. Ma non è priva di senso pratico. Con calzettoni, scarpe da ginnastica e pantaloncini comodi, la giovane Hack si dimostra da subito la metà dinamica della coppia: è lei quella che ripara le ruote quando una bicicletta finisce fuori strada, lei quella pronta a valutare i percorsi più adatti da seguire e a suggerire le giuste soluzioni ai piccoli inconvenienti di un viaggio per certi versi avventuroso.

«Tu forse non lo sai ma noi astronomi abbiamo davvero una macchina del tempo. È la velocità della luce. È lei che ci permette di guardare indietro nel tempo»: con queste parole Margherita si rivolge ad Aldo nel loro lungo tragitto che costeggia il mare Adriatico da nord a sud. Se lui vuole farla arrabbiare le parla di oroscopo e di astrologia, allora la pragmatica studiosa si accende e smonta ogni parola a suon di battute fulminanti da toscana verace. Alle incongruenze e ai timori di Aldo la moglie risponde: “Hai la bora nel cervello, altro che Shakespeare!”, per poi sciogliere i suoi modi burberi e scanzonati con un romantico abbraccio. Pedalando tra paesini, paesaggi lussureggianti e sentieri affacciati sul mare i due hanno modo di ricordare anche gli anni della guerra: proprio a causa dei drammatici eventi bellici la Hack non poté sostenere l'esame di maturità. Accanto allo studio, la ragazza maturò l'interesse per lo sport arrivando a eccellere sia nella pallacanestro che nel salto in lungo e nel salto in alto, discipline con cui vincerà i campionati littoriali. Ammetterà in seguito di aver vissuto una giovinezza “da perfetta italiana, intrisa di dottrina fascista” come tutti i suoi coetanei, prendendo le distanze dal regime dopo l'entrata in vigore delle leggi razziali.

Ma c'è qualcosa che Margherita rimpiange degli anni cupi della guerra, dei tempi in cui si doveva tenere un'orribile carta blu alle finestre: a causa del coprifuoco imposto, di notte anche nelle città il cielo era sempre davvero buio e si potevano guardare le stelle gustandosi particolari unici. Pur nella viva discussione con Aldo, i due si trovano d'accordo sulla potente meraviglia che suscitano i fenomeni celesti. «Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni», ricorda il marito citando l'amato Shakespeare e i loro affettuosi battibecchi sottolineano un rapporto costruttivo e tenero durato tutta la vita.

Roberta Balestrucci Fancellu e Laura Vivacqua confezionano una storia efficace e robusta che attraverso i dialoghi, l'azione e il susseguirsi delle tavole omaggia, senza fronzoli ma con autenticità, la parabola dell'indomita Margherita Hack. —

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