Milo Manara, settant’anni di erotismo a fumetti

La lunga carriera di autore di fama mondiale. «Disegno per raccontare storie, per gioco e per passione»
6/12/2011 Milano, Trasmissione televisiva Lilit nella foto, Milo Manara..
6/12/2011 Milano, Trasmissione televisiva Lilit nella foto, Milo Manara..

ROMA. «Disegno per raccontare storie, disegno per professione, disegno per gioco, disegno per passione: insomma praticamente disegno perché appartengo al genere umano e non ne posso fare a meno». Ecco come Maurilio (il suo vero nome registrato all'anagrafe di Luson, in provincia di Bolzano) Milo Manara, che ieri ha compiuto 70 anni, di cui ben oltre 40 di carriera, descrive la vocazione che l'ha portato a diventare uno dei protagonisti mondiali del fumetto contemporaneo. Ma c'è un'altra sua frase che descrive in modo perfetto il suo ruolo di maestro assoluto dell'erotismo, quell'universo di creature femminili dal fascino irresistibile e trasgressivo con cui parte del pubblico lo identifica: «Il camionista non si attacca sul camion un quadro di Rauschenberg o di Jasper Jones, si attacca una bella pin up. Devo alle mie pin up il fatto di poter ancora divertire, di essere vicino alla gente: militari, camionisti, carcerati». Sicuramente a queste «pin up» deve il suo successo internazionale, a cominciare dalla Claudia Cristiani de «Il gioco», una serie nata su Playman negli anni '80 e sviluppatasi in quattro capitoli fino agli anni 2000 diventato un classico del genere e anche un film, «Le Declic» di Jean Louis Richard con Florence Guerin nel ruolo della protagonista, per passare a Miele, ispirata a Kim Basinger, che esordì nel 1986 nella storia «Il profumo dell'invisibile» o Salomé.

L'erotismo più disinibito è indiscutibilmente il tratto distintivo del suo lavoro che in realtà copre un ampio spettro narrativo, dal fumetto più popolare alle storie di Jolanda ispirata a Salgari (una serie sexy di grande successo), dalla storia di Francia a fumetti a quella d'Italia di Enzo Biagi ai processi a protagonisti della storia come Nerone, Robespierre, Attila, Alfred Nobel, dalla Rivoluzione Francese a quelle ispirate alla cronaca, gli omaggi a Paolo Veronese, Picasso, Borges.

Impossibile non citare la collaborazione con il suo venerato maestro (e prezioso consigliore) Hugo Pratt con cui ha firmato il capolavoro «Tutto ricominciò con un'estate indiana» (pubblicato per la prima volta dalla rivista «Corto Maltese») e qualche anno dopo «El Gaucho», dove compare la super seducente protagonista Molly Malone. Al 1987 risale invece la collaborazione con Federico Fellini, mentre la sua ricchissima avventura professionale comprende altri incontri con registi come Pedro Almodovar e, più di recente, Alejandro Jodorowsky. Milo Manara appartiene al novero dei grandi autori che hanno trasformato il fumetto, ampliandone i confini e i contenuti avvicinandolo al romanzo e al cinema e imponendolo definitivamente come un'espressione artistica tout court.

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