Otros Aires, a Trieste il tango “archeologico” sposa l’elettronica

TRIESTE. Dopo il successo dei Barcelona Gipsy Balkan Orkestra, questa sera alle 21.30 arriva al Teatro Miela di Trieste un altro gruppo dalla grande sensualità e con base nella città catalana: gli...

TRIESTE. Dopo il successo dei Barcelona Gipsy Balkan Orkestra, questa sera alle 21.30 arriva al Teatro Miela di Trieste un altro gruppo dalla grande sensualità e con base nella città catalana: gli Otros Aires, progetto di Tango Nuevo creato dal musicista e architetto Miguel Di Genova nel 2003, che fonde le radici argentine del tango con elementi elettronici e audiovisivi. All'attivo cinque album in studio e uno live, un documentario e concerti in tutto il mondo.

Seppur argentini, gli Otros Aires nascono a Barcellona, in uno studio di architettura. All'inizio era solo un gioco per sentirsi un po' più vicini a casa (paradossalmente, il contrario del tango classico argentino che canta la nostalgia dell'Europa). Tornati in patria, si arriva al grande boom a Buenos Aires, dove mettono a fuoco il loro sound con l'incorporazione di alcuni strumenti e iniziano la loro prima tournée nelle milonghe della città bagnata dal Rio De La Plata. Sono definiti come il primo gruppo di "tango archeologico - elettronico" a indicare la ricerca dei musicisti che partono dai ritmi del tango tradizionale per poi combinarli con melodie contemporanee e musica elettronica.

Miguel Di Genova, chitarrista, cantante e produttore degli Otros Aires racconta: «L'idea è di mostrare l'altro lato del tango che è sempre stato associato al suono della metà del ventesimo secolo, così io ho voluto far vedere com'è il tango del ventunesimo secolo, con gli strumenti e i suoni attualmente a disposizione».

Al Miela il pubblico potrà vedere: «Una nuova esperienza visiva del tango, fatta di canzoni classiche degli Otros Aires e canzoni nuovissime dall'ultimo album "Perfect Tango", uscito il 26 aprile. Sarà come percorrere un ponte tra due secoli. Una connessione con il passato argentino (tango tradizionale, immigrazione, vecchi "barrios") con l'arte del presente (elettronica, videoarte, le nuove commistioni tra culture diverse)». Conclude con uno sguardo ai prossimi mesi: «Presenteremo il nuovo album in Europa, Usa e America Latina. E poi un po' di riposo».

Elisa Russo

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