Ottavio Bottecchia, una vita da re tra i forzati della strada. Con finale misterioso

A raccontarla ancora oggi sembra una favola. Bella, bellissima, ma con i suoi lati oscuri, come è giusto che sia. E, infatti, la storia di Ottavio Bottecchia, il ciclista capace di vincere per ben...

A raccontarla ancora oggi sembra una favola. Bella, bellissima, ma con i suoi lati oscuri, come è giusto che sia. E, infatti, la storia di Ottavio Bottecchia, il ciclista capace di vincere per ben due volte il Tour de France, è stata scritta decine di volti. In lunghi articoli sui giornali, in libri che spesso sconfinano nel romanzo.

Non stupisce, così, che Giuliana V. Fantuz abbia voluto ripercorrere in un nuovo libro la vita avventurosa di Ottavio Bottecchia. Perché lei, la giornalista e scrittrice, che al ciclista nato a San Martino Colle Umberto, vissuto a Pordenone e morto sulla salita che porta a Peonis, ha già dedicato due libri, non riesce a staccarsi da un personaggio perfetto per la letteratrura.

Così, Giuliana V. Fantuz ha dediso di intitolare il suo nuovo libro “Le memorie di Bottecchia”. Pubblicato dall’Associazione Stories Fvg, introdotto dal commissario tecnico della nazionale italiana Davide Cassani, è costruito proprio come un diario fatto di ricordi e scritto in prima persona dal campione che i francesi chiamavano affettuosamente Botescià. Ad accompagnare i testi ci sono i disegni di Alice Migotto.

Era impossibile non riconoscere Bottecchia in mezzo al gruppo di “forzati della strada”. Il viso magrissimo, il naso a becco, due occhi mobili e attenti a non perdere niente di quello che accadeva attorno. Ed era strano che quell’uomo sempre malconcio, con i vestiti stazzonati, riuscisse a tenere testa ai più grandi pedalatori dell’epoca. Ma i risultati non mentivano: secondo al Tour de France nel 1923, Ottavio si tolse la soddisfazione di trionfare nell’edizione del 1924 e in quella del 1925.

Quella fama planetaria era destinata a durare poco. Il 3 giugno del 1927, mentre si allenava nel suo Friuli sognando nuove vittorie, venne trovato morente al bordo della strada che saliva a Peonis. Un incidente, oppure un agguato? Il mistero continua.

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