Porno ed eros vintage nei giorni di FilmForum

Dal 18 al 24 marzo, a Udine e Gorizia, viaggi virtuali, la nuova critica su Youtube e una riscrittura del cinema per generi
Di Alberto Rochira

Come sarebbe un manuale di storia del cinema se, invece di presentare un indice per autori, fosse organizzato per temi oppure per forme e stilemi? È questo l’insolito quesito che sarà rilanciato agli esperti e al grande pubblico nel corso della 22° edizione del FilmForum, il festival di studi sul cinema in programma tra Udine e Gorizia dal 18 al 24 marzo. «Una provocazione ironica, ma che farà riflettere», ha spiegato ieri il professor Leonardo Quaresima dell’Università di Udine, direttore artistico, presentando nel capoluogo friulano la manifestazione, affiancato da Giovanna Maina, Federico Zecca e Giuseppe Fidotta, studiosi che collaborano al coordinamento delle numerose sezioni di questa sette giorni di dibattiti, proiezioni, convegni, incontri e performance. Parlando degli “highlights” della rassegna, che ruoterà attorno al nucleo tematico di una storia del cinema «riscritta senza la geniale invadenza dei grandi maestri del calibro di Welles o Visconti, per guardare alla cinematografia prima che ai suoi autori», Quaresima ha segnalato alcuni appuntamenti di sicuro appeal. Una prima personale italiana con alcune anteprime nazionali del cineasta catalano Albert Serra, vincitore del Pardo d’Oro a Locarno 2013 e talento emergente della cinematografia europea e internazionale, protagonista di un “artist’s talk” a Udine il 20 marzo e successivamente di una masterclass alla Spring School di Gorizia. E l’incontro con il regista Dusan Hanak, icona della nouvelle vague dell’Europa dell’Est (Gorizia, 22 marzo).

Cuore del festival, il grande convegno internazionale a Udine (18-20 marzo), con la partecipazione di accademici ed esperti da Europa, Canada e Usa, per avviare, appunto, un progetto triennale di “riscrittura” della storia del cinema “senza nomi”. Organizzata dall’Università di Udine in collaborazione con l’associazione Lent, la manifestazione offrirà una molteplicità di occasioni di aggiornamento per tutti, sui temi più attuali che attraversano e inquietano il cinema contemporaneo. Dalla realtà virtuale, indagata per la prima volta dal festival, con l’apporto del collettivo artistico spagnolo “Be another”, mai visto prima in Italia, pronto a proporre un viaggio virtuale nell’altro (compreso il “gender switch”, cioè la possibilità di calarsi nell’altro genere) attraverso la tecnologia più innovativa, “Oculus rift” (23 marzo, Kinemax di Gorizia). Riflessione a tutto campo anche sui nuovi media con uno dei massimi esperti internazionali di “citizen journalism”, Stuart Allan della Cardiff University (21 marzo, Gorizia). E si esploreranno le nuove frontiere della critica video-cinematografica “grassroots”, cioè “dal basso”, analizzando i contributi dei “youtubers” che si stanno imponendo a livello internazionale.

Riflettori puntati anche sulle correnti più popolari (“mainstream”) del cinema pornografico, con l’apporto scientifico di studiose di fama come Clarissa Smith e Feona Attwood, fondatrici della rivista accademica “Porn Studies”. Le due esperte presenteranno anche i primi dati della loro ultima ricerca sugli utenti della pornografia (20 marzo, Gorizia). Sempre a Gorizia, serata di proiezioni dedicata all’erotismo vintage (Kinemax, 22 marzo) e anche l’anteprima nazionale del documentario interattivo “In limbo”, di Antoine Viviani (23 marzo). In collaborazione con l’Università austriaca di Linz, a Villa Manin di Passariano sarà anche visitabile una mostra di media art “The expanded display”, focalizzata sulla relazione tra l’uomo e il display. Con fondi ridotti (80.000 euro invece di 150.000), FilmForum quest’anno ha fatto “miracoli”, ha concluso Quaresima, spiegando che se il festival non avesse avuto il sostegno finanziario di una decina di università straniere, «non avremmo avuto le risorse sufficienti per organizzare questa 22° edizione”. Infine un appello dagli organizzatori agli “enti territoriali”, affinché sostengano la manifestazione, «sventando un possibile trasferimento all'estero, visto che a Parigi, Amsterdam e Francorte le porte sarebbero aperte».

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