Soldato bloccato su una mina

Anche se nel film il tormentone è «bisogna sempre andare avanti», di fatto il protagonista di “Mine”, il marines Mike Stevens (Armie Hammer) quel passo sulla morte non lo vuole proprio fare. E ha ragione. Tornando al campo base, il soldato-sniper, dopo una missione nel deserto, ha poggiato il piede nel posto sbagliato: una mina antiuomo. Non può più muoversi, altrimenti salterà in aria. In attesa di soccorsi per due giorni e due notti, Mike dovrà ricordarsi tutto quello che ha imparato nei suoi corsi militari di sopravvivenza e cercare di evitare non solo i pericoli del deserto, ma anche la terribile pressione psicologica che viene dal suo presente e dal suo passato. Il film, a firma di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, ha lo stesso produttore del claustrofobico “Buried-Sepolto” e arriva in sala dal 6 ottobre. Oltre al protagonista Armie Hammer (star di The Social Network e Operazione U.N.C.L.E) c'è anche il suo grande amore Jenny (Annabelle Wallis, protagonista della serie I Tudor e dell'horror Annabelle), Tom Cullen e Clint Dyer.
I due registi al loro debutto sul grande schermo, dopo il successo di True Love venduto in oltre 70 paesi dicono: «Abbiamo pensato di andare nella direzione opposta a Buried dove c'era un uomo bloccato nella bara, mettendo il protagonista questa volta bloccato in uno spazio infinito desolato e ostile. Lo scenario avrebbe permesso la creazione di diverse situazioni interessanti».
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