Suor Cristina: «Canto la mia fede in Sister Act»

La vincitrice del talent “The Voice” in scena da oggi al “Rossetti” di Trieste nel ruolo della religiosa Maria Roberta
Di Sara Del Sal

Una cantante da night club, testimone involontaria di un assassinio, viene costretta a trovare rifugio in un convento, fingendosi una suora. Da questa sera, alle 20.30, fino a domenica, “Sister Act il musical” sarà in scena al “Rossetti” di Trieste, con Belia Martin nel ruolo che al cinema è stato di Whoopi Goldberg e con Suor Cristina a dare vita a Suor Maria Roberta.

«Suor Maria Roberta mi piace tantissimo - spiega Suor Cristina -. Inizialmente è una giovane piena di dubbi sulla sua scelta di vita, cosa alquanto normale per una novizia che decide di consegnare la sua vita totalmente a Cristo. Ma questo personaggio è anche una ragazza sensibilissima, molto timida che possiede una grande forza interiore. Quando si rende conto di questa forza si trasforma in una coraggiosissima donna consacrata al Signore. E poi canta ed esprime la sua fede cantando».

Un po' come lei, Suor Cristina, che è arrivata al successo sbalordendo il pubblico e i giudici nel programma televisivo “The Voice of Italy” nel 2014. «Oltre al canto, credo che possediamo entrambe una forza interiore - spiega - che ci viene donata da Dio che noi amiamo alla follia. E poi mi fa tenerezza nel momento della sua incertezza perché mi ricorda me ai primi anni del cammino quando non volevo più cantare perché pensavo che seguire Cristo significasse mettere da parte anche i doni che avevo... in realtà come per Suor Maria Roberta l'incontro con Deloris è fondamentale per farle aprire gli occhi, per me è stata fondamentale l'esperienza di due anni in Brasile, dove ho capito che il mio canto serviva ad avvicinare le persone, a comunicare con i bambini e i ragazzi, visto che non sapevo parlare in portoghese, e soprattutto attraverso il canto esprimevo il mio amore per Gesù e per gli altri».

Uno spettacolo che si avvale delle musiche di un compositore come Alan Menken, che ha all'attivo colonne sonore come quella di "Aladdin", "La bella e la bestia" o "La Sirenetta" e che arriva in Italia per la regia di Saverio Marconi con un cast nel quale spiccano, oltre alle già citate Belia Martin e Suor Cristina, i nomi di Pino Strabioli e Francesca Taverni. «La definirei quasi una seconda famiglia - spiega Suor Cristina -. Oltre che dei bravissimi performer sono anche delle splendide persone. E devo dire che oltre alla meravigliosa regia di Saverio Marconi, al lavoro di tutti quelli dietro le quinte e la bravura di ogni artista del cast, secondo me anche grazie a quest'affiatamento tra di noi, Sister Act sta avendo un grande successo in tutti i teatri dove stiamo andando».

Un successo travolgente per un musical fresco, pieno di energia, corale e capace di muoversi tra i locali notturni e i gangster e il convento o addirittura una chiesa. Ma per la guest star, Suor Cristina è anche un percorso nel mondo del musical che ha frequentato anche in Svizzera, la scorsa estate, con Titanic, e non troppo distante da quello della musica che da sempre le appartiene. «Il musical per me è sinonimo di completezza. Attraverso il musical ci si può esprimere a 360 gradi, e ripensandoci, “Sister Act” è un mix che contiene: poesia, magia, divertimento, musica, danze, energia, emozione... insomma chi più ne ha, più ne metta. La musica secondo me, possiede il potere e la forza di entrare nel cuore delle persone per la forte capacità comunicativa attraverso la quale emoziona ed entra dentro l'animo al punto da sciogliere i cuori».

Suor Cristina è molto serena riguardo ai suoi prossimi impegni. «In realtà non pongo limiti alla Provvidenza... ho in programma un riposo spirituale e successivamente anche dei concerti e testimonianze in alcune città d'Italia ma anche all'estero e ci sarebbe in ballo anche un disco ma ancora non mi pronuncio ufficialmente».

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