Torna “Il silenzio dell’acqua” girato tra Muggia, Sistiana e Duino

C’è un nuovo omicidio a Castel Marciano, il paese inventato al centro della serie di Canale 5 “Il silenzio dell’acqua”, che nella realtà è un curioso mix tra angoli di Muggia, Sistiana e Duino. L’hanno raccontato ieri nella conferenza stampa della seconda stagione il regista Pier Belloni e i protagonisti Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti, che tornano nei panni dei vicequestori Luisa Ferrari e Andrea Baldini. Il 18 dicembre verrò battuto l’ultimo ciak dopo più di 80 giorni di riprese: un ritorno in tempi record, perché la prima stagione è stata girata appena nell’estate del 2018 ed è andata in onda con successo lo scorso marzo. Nel marzo 2020, i nuovi episodi saranno già nel palinsesto di Canale 5. E il produttore di Garbo Produzioni Maurizio Tini (che a Trieste ha realizzato anche “La porta rossa”) non escluda che si possa pensare a una terza stagione.
«Ci siamo rimessi gli abiti di Luisa e Andrea e ritrovati a Duino come se un anno non fosse mai passato», dice Pasotti. «Quando giro per le botteghe sotto casa a Trieste tutti mi salutano come se non fossi mai andata via», sorride Ambra. Ma dov’eravamo rimasti? A un anno dalla risoluzione dell’omicidio della giovane Laura Mancini, Luisa e Andrea si ritrovano ad affrontare insieme un nuovo caso, l’assassinio di una madre, Sara, e del figlio adolescente, ritrovati senza vita nella loro casa. La figlia minore Giulia, una bambina di appena sei anni, viene trovata a vagare in stato di shock nel bosco vicino al paese. I sospetti ricadono sull’ex marito di Sara, Rocco (Giulio Corso). Al di là del giallo, però, Andrea e Luisa affrontano parecchie tempeste anche a livello personale. Racconta Pasotti: «Dopo 18 anni riemerge dal passato un uomo che si dichiara essere il padre biologico di Matteo (Riccardo Maria Manera), il figlio della compagna di Andrea, che lui ha cresciuto come fosse davvero suo figlio. Per Andrea è un conflitto molto forte che entra anche nell’indagine e nel suo rapporto con Luisa». Ma è proprio Luisa a vivere il cambiamento più evidente, come spiega Ambra Angiolini: «Nella prima stagione sappiamo che ha perso un bambino, qui trova una bambina da accudire, appunto la piccola Giulia. È un elemento che la metterà in crisi profondamente: l’emotività a volte le impedirà di rimanere lucida sul caso. Mi è parso importante restituire alla sua immagine un’identità più femminile e quella fragilità che non compromette il fatto di essere un bravo vicequestore, ma la fa arrivare con più empatia al pubblico. Non vedrete più Luisa vestita sempre di nero. Questa nuova Luisa racconta qualcosa di più vicino anche a me». Aggiunge il regista: «In questa seconda stagione Andrea e Luisa si conoscono meglio. È un viaggio attraverso l’anima dei personaggi, un percorso psicologico». Al commissariato, una figura chiave rimane anche il collega Dino Marinelli, interpretato da Claudio Castrogiovanni: «Dino ha un legame profondo con Andrea e adesso anche con Luisa. Diventa il loro braccio armato», anticipa l’attore. In conferenza stampa c’è anche Gabriele Falsetta, col volto tumefatto dal trucco di scena: «Interpreto Davide, un tossicodipendente, la pecora nera del paese: un personaggio ambiguo che nasconde molto». Ambra affronta le riprese nell’Info Point PromoTurismo FVG, che nella finzione diventa il commissariato di Castel Marciano, abbracciata a una borsa dell’acqua calda. «Anche stavolta abbiamo ricostruito Castel Marciano tra Muggia e Duino, in posti meravigliosi che mi diverto a scovare. E stavolta le riprese si sono spinte fino in Slovenia», afferma Pier Belloni. —
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