Viaggio nel ’900 con le opere di Darmo Brusini

Fino al 29 giugno alla Galleria La Fortezza la mostra dell’artista originario di Tricesimo, con una quarantina di opere suddivise tra dipinti, sculture e disegni
Una delle opere di Darmo Brusini
Una delle opere di Darmo Brusini

Ha attraversato tutto il Novecento Darmo Brusini, classe 1910, pittore, scultore e occasionalmente incisore, unico superstite della Scuola friulana d’avanguardia che tra le due guerre mondiali fu la vera forza innovatrice nella cultura figurativa del territorio.
Darmo Brusini può ancora raccontare quel periodo artistico che ha segnato profondamente la sua opera e la sua esistenza e l’occasione per conoscere la sua ricca, seppur non molto conosciuta produzione, è offerta dalla galleria “La Fortezza” di Gradisca che gli dedica un’interessante esposizione. Sabato 7 giugno si è inaugurata la mostra dell’artista originario di Tricesimo, con una quarantina di opere suddivise tra dipinti, sculture e disegni, soprattutto degli anni Trenta e Quaranta, anni segnati da un’intensa attività espositiva, con un’appendice negli anni Cinquanta, e che hanno lasciato un’indelebile traccia nel tessuto culturale friulano.


Darmo fu allievo di Gian Maria Lepscky e successivamente di Bruno Saetti a Venezia, dove si diplomò al Liceo artistico nel 1931. In quell’occasione conobbe i fratelli Afro e Dino Basaldella, con i quali instaurò un rapporto d’amicizia duraturo e condivise le esperienze artistiche della Scuola friulana d’Avanguardia. Attento alla realtà che lo circondava, da sempre considerata la sua primaria fonte di ispirazione, Darmo sperimentò tecniche e stili diversi in particolar modo a cavallo tra i due conflitti mondiali. La sua prima apparizione pubblica è datata 1933 e da allora il suo nome ricorre nell’elenco degli espositori alle Sindacali provinciali udinesi del 1934-1935, del 1936 e del 1938. In quest’ultima esposizione presentò il dipinto “Il figlio della Lupa”, opera che si potrà ammirare a “La Fortezza”, “di epico arcaismo” definita così da Licio Damiani. L’ampia retrospettiva del 2010 ha fatto emergere le Visioni di Darmo Brusini, ispirato poeta del Secolo Breve” protagonista, nel 1931, accanto ai fratelli Mirko (di cui era coetaneo), Dino e Afro Basaldella, a Candido Grassi, Fred Pittino, Angilotto Modotto e Alessandro Filipponi di una fresca generazione portò a Udine la rivoluzione e la rivoluzione s’installò con prepotenza sulle pareti della Prima Biennale d’arte friulana.


La mostra resterà aperta fino al 29 giugno, da giovedì a sabato, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 19.30, domenica dalle 10.30 alle 12.30.

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