“We are who we are” prima serie di Guadagnino in una base Usa in Italia
ROMA
Un rito di passaggio tra l'infanzia e l'età adulta, quel lasso di tempo ibrido nel quale non si è più bambini e ancora non si è ragazzi fatti. La forza della prima serie tv di Luca Guadagnino (targata Sky e Hbo, prodotta dalle italiane The Apartment e Wildside) sta nella potenza dei temi affrontati e in quella sua consolidata dote di scovare incredibili talenti: «We are who we are» sbarca venerdì 9 ottobre alle 21.15 su Sky Atlantic. Si riassume nel suo stesso titolo: siamo quello che siamo, vale per i protagonisti e per gli altri personaggi, gli adulti, ma anche per gli spettatori. È una storia di amicizia, nello specifico quella che nasce tra Fraser (Jack Dylan Grazer) e Caitlin (Jordan Kristine Seamon), di scoperta e di accettazione di sé e degli altri.
Guadagnino è showrunner, produttore esecutivo, sceneggiatore e regista e ha anche scritto la serie con Paolo Giordano e Francesca Manieri. Siamo nel 2016, proprio nel bel mezzo della escalation di Trump nelle presidenziali americane. È una storia di formazione e racconta la vita di un gruppo di adolescenti che vivono in una base militare, che tra di loro chiamano 'America’, in Italia e di due in particolare, i quattordicenni Fraser (Jack Dylan Grazer, «un grandissimo talento, ha una saggezza nel comunicare incredibile») e Caitlin (l'esordiente e sorprendente Jordan Kristine Seamón, 17 anni, che il regista ha scelto «anche per il suo modo di fare: è molto espressiva, quando ha letto Walt Whitman; mi ha conquistato»), che diventeranno amici e affronteranno insieme le insicurezze e i misteri dell'adolescenza, anche questioni come la sessualità e l'identità di genere. —
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